“Cajo Gracco: Fulmine colga, | Sperda que' tristi che per vie di sangue | Recando libertà recan catene, | Ed infame e crudel più che il servaggio | Fan la medesma libertà.”

“Cajo Gracco: Anche de' rei | Il sangue è sacro, né versarlo debbe | Che il ferro della legge.”

Vincenzo Monti (1754–1828) poeta italiano

Atto IV, p. 185
Cajo Gracco

“Cajo Gracco: Consiglio di nemico è tradimento.”

Vincenzo Monti (1754–1828) poeta italiano

Atto II, p. 147
Cajo Gracco

“Cajo Gracco: Ben io ti dico, che mia patria è quella | Che nel popolo sta.”

Vincenzo Monti (1754–1828) poeta italiano

Atto II, p. 146
Cajo Gracco

“Cajo Gracco: Da chi m'odia, m'è caro aver la morte | Pria che la vita.”

Vincenzo Monti (1754–1828) poeta italiano

Atto II, p. 133
Cajo Gracco

“Cajo Gracco: Lìon che dorme | È la plebe romana, e la mia voce | Lo sveglierà : vedrai.”

Vincenzo Monti (1754–1828) poeta italiano

Atto I, p. 124
Cajo Gracco

“Cajo Gracco: Ahi nome vano, Virtù, | ludibrio de' malvagi!”

Vincenzo Monti (1754–1828) poeta italiano

Atto III, p. 175
Cajo Gracco

“Cajo Gracco: Popolo ingiusto è popolo tiranno; Ed io l'amore de' tiranni abborro.”

Vincenzo Monti (1754–1828) poeta italiano

Atto II, p. 139
Cajo Gracco

“L'uomo individuo può nel servaggio e nelle catene serbare con isforzo la libertà dello spirito e compiere in altro modo e sotto altre condizioni certa eroica purgazione e certo mirabile perfezionamento della sua parte interiore e immortale. Ma ciò è impossibile ad un popolo intero, il quale nel servaggio di necessità si corrompe ed abbietta, e quindi Gian Vincenzo Gravina chiamò assai giustamente la libertà delle nazioni sacrosanta cosa e di giure divino.”

Terenzio Mamiani (1799–1885) filosofo, politico e scrittore italiano

Origine: D'un nuovo diritto europeo, p. 25

“Cajo Gracco: Ho tale un cor nel petto, | Che ne' disastri esulta; un cor che gode | Lottar col fato, e superarlo.”

Vincenzo Monti (1754–1828) poeta italiano

Atto I, p. 123
Cajo Gracco

“[Caio Gracco] È questa maravigliosa per grandiloquenza, profondi sensi, ricchissime immagini e forse in ciò all'altre superiore. I romani caratteri veggonsi dipinti con tal dignità, forza, e verità, che l'autore non sembra averli tolti dagli storici latini, ma pare li abbia tratti dal proprio fondo. I proteggitori della romana libertà mai non furono difesi con più di affetto, e di eloquenza. Essendo poi il fine del Cajo Gracco al tutto politico, quest'opera può meritamente locarsi allato a Bruti dell'immortale Astigiano [Vittorio Alfieri].”

Gianfrancesco Rambelli (1805–1865)

Origine: Elogio del cavalier Vincenzo Monti, p. 8