“Perde l'onore solamente chi non lo possiede.”

Non riscuote fiducia chi non ne ha negli altri.
Sententiae

Originale

Fidem nemo umquam perdit, nisi qui non habet.

Estratto da Wikiquote. Ultimo aggiornamento 24 Maggio 2020. Storia
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perdita
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Publilio Siro 661
scrittore e drammaturgo romano

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“Chi strappa l'altrui onore perde il proprio!”
Pudorem alienum qui eripit, perdit suum.

Publilio Siro scrittore e drammaturgo romano

Chi toglie l'onore altrui, perde anche il proprio.
Sententiae

“Chi perde l'onore non può perdere nulla di più.”
Fidem qui perdit, nil pote ultra perdere.

Publilio Siro scrittore e drammaturgo romano

Chi si è giocata la fiducia degli altri, si è giocato tutto.
Sententiae

“A chi perde l'onore che cosa può ancora servire?”
Fidem qui perdit, quo se servet relicuo?

Publilio Siro scrittore e drammaturgo romano

Che cosa si salva dopo che si persa la fiducia degli altri?
Sententiae

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“Sono nato granata. E sono venuto grande a pane e Toro. Aveveo cinque anni la prima volta che mio padre mi portò con sé al Filadelfia, ricordo le battaglie di capitan Bearzot e di Lancioni, le volate di Bertoloni e Crippa, padre, mica figlio, le parate di Panetti e Rigamonti, qualche gol di Jeppson e Virgili. […] Inevitabile, in queste ultime stagioni, coltivare un debole per il Chievo, farsi catturare da certe geometrie straordinarie della Roma, chiedere asilo politico al calcio inglese in cerca di emozioni quantitative, e a quello spagnolo per il ramo qualitativo. […] In stagioni normali l'indice di sgradimento vede al primo posto la Juventus, per ragioni cromosomiche dunque indipendenti dalla mia volontà, seguite dalle altre due appaiate: facciamo quaranta, trenta, trenta. Ma per un certo tempo al quaranta è salito il Milan, per ragioni politiche altrettanto indipendenti dalla mia volontà. Mentre oggi la maggioranza relativa spetta all'Inter perché se chiagne e fotte un napoletano mi diverte; un milanese, meno. E così l'outing è completo. […] Oggi ce n'è un altro. Non un altro funerale, per fortuna. Un altro Torino, come un altro Napoli, un'altra Fiorentina, e chissà quante altre ancora ne verranno. Benvenute a tutte, anzi, bentornate. Questa disinvolta riesumazione ha un nome, si chiama Lodo Petrucci. Sulle ceneri della vecchia società può nascerne una nuova, dalla sera alla mattina, a patto di accettare la perdita di categoria e di adempire a poche altre formalità. Sarà che ho smarrito la fede. Ma ho come la sensazione che un paese che se ne frega di chi perde il lavoro ma legifera in tutta fretta per chi perde il tifo, sia a sua volta un paese a perdere.”

Gigi Garanzini (1948) giornalista, scrittore e conduttore radiofonico italiano

cap. Complimenti per la trasmissione

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