“Vale meno di uno schiavo il padrone che teme gli schiavi!”

È da meno dei suoi servi il padrone che li teme.
Sententiae

Originale

Minus est quam servus dominus, qui servos timet.

Estratto da Wikiquote. Ultimo aggiornamento 24 Maggio 2020. Storia
Argomenti
nord-est , dominus
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Publilio Siro 661
scrittore e drammaturgo romano

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“È schiavo del popolo chiunque è utile alla patria!”
Populi est mancipium, quisquis patriae est utilis.

Publilio Siro scrittore e drammaturgo romano

È servo del popolo chiunque è utile alla patria.
Sententiae

Ryszard Kapuściński photo
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“Qui giace Raffaello: da lui, quando visse, la natura temette d'essere vinta, ora che egli è morto, teme di morire.”
Ille hic est Raphael timuit quo sospite vinci, rerum magna parens et moriente mori.

Raffaello Sanzio (1483–1520) pittore e architetto italiano del Rinascimento

scritto da Pietro Bembo per la tomba di Raffaello nel Pantheon a Roma

“Commettere malvagità a favore del padrone è perfino considerato un merito!”
Pro dominis peccare etiam virtutis loco est.

Publilio Siro scrittore e drammaturgo romano

Peccare per il proprio signore, può anche essere virtù.
Sententiae

Gaio Valerio Catullo photo

“Ora il mio cor per te ridotto è a tale, | ed ogni ufficio suo così perdé, | che a stimarti, anche fida, ahi più non vale, | e a spregiarti, anche rea, forte non è.”
Huc est mens deducta tua mea, Lesbia, culpa, | atque ita se officio perdidit ipsa suo, | ut iam nec bene uelle queat tibi, si optuma fias, | nec desistere amare, omnia si facias.

Gaio Valerio Catullo (-84–-54 a.C.) poeta romano

LXXV, Non c'è via d'uscita
Carmi
Variante: *Ora il mio cor per te ridotto è a tale, | ed ogni ufficio suo così perdè, | che a stimarti, anche fida, ahi più non vale, | e a spregiarti, anche rea, forte non è.

“Corre meno pericoli colui che, anche se è al sicuro, sta in guardia.”
Caret periclo, qui etiam cum est tutus cavet.

Publilio Siro scrittore e drammaturgo romano

Evita ogni pericolo chi è guardingo pur sentendosi sicuro!
Sententiae

“La fortuna non si accontenta di venir meno una sola volta.”
Fortuna obesse nulli contenta est semel.

Publilio Siro scrittore e drammaturgo romano

La sorte non si accontenta mai di una sola disgrazia.
Sententiae

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“Persino in questo paese relativamente libero, gli uomini, nella maggior parte (per pura ignoranza ed errore), sono così presi dalle false preoccupazioni e dai più superflui e grossolani lavori per la vita, che non possono cogliere i frutti più saporiti che questa offre loro: le fatiche eccessive cui si sottopongono hanno reso le loro dita impacciate e tremanti. In effetti, un uomo che lavora duramente non ha abbastanza tempo per conservare giorno per giorno la propria vera integrità: non può permettersi di mantenere con gli altri uomini i più nobili rapporti, perché il suo lavoro sarebbe deprezzato sul mercato; ha tempo solo per essere una macchina […]. Io mi aguzzai la vista con l’esperienza, e così mi appare evidente che la maggior parte di voi conduce una vita meschina e abbietta: siete sempre in bilico, tentando di entrare in affari e insieme di tirarvi fuori dai debiti […] vivendo, morendo, venendo sepolti sempre per mezzo di questo bronzo altrui; promettendo sempre “pagherò”, ripetendo “domani pagherò” e morendo oggi, insolventi; tentando di ottenere favori e credito in tutti i modi possibili (scartando solo quelli che implichino rischio di galera) cioè con la menzogna, la piaggeria, il voto […] arrivando ad ammalarvi per mettere da parte qualcosa per quando sarete ammalati […].
Talvolta mi meraviglio che si possa essere tanto superficiali, per così dire, da applicarsi a quella volgare ma piuttosto straniera forma di servitù chiamata Schiavismo Negro, quando vi sono padroni così astuti e così scaltri che riescono a tenere schiavi Nord e Sud […] ma la cosa peggiore, è essere negrieri di se stessi.”

Walden

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“È proprio quando la fortuna si trova al suo apice che bisogna fidarsene meno!”
Maximae cuique fortunae minime credendum est.

Tito Lívio (-59–17 a.C.) storico romano

Annibale: XXX, 30

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