“Lo spettatore è obbligato a introdurre altre cose nello spettacolo di un match tennistico per appassionarvisi?”

Origine: Da Champion du monde, POL, Parigi, 1994, p. 90; citato in André Scala, I silenzi di Federer, traduzione di Alessandro Giarda, O Barra O Edizioni, Milano, 2012, p. 40, ISBN 88-97332-37-4.

Estratto da Wikiquote. Ultimo aggiornamento 21 Maggio 2020. Storia

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“Che impressione, guardando giornali e foto da spettatore capisco pian pianino cosa ho fatto e cerco di memorizzarlo. Mai pensato all'imbattibilità e ai record, ancora adesso io cerco solo di perdere il meno possibile perché quando ero più giovane ho perso troppi match che avrei dovuto vincere.”

Roger Federer (1981) tennista svizzero

2005
Origine: Citato in Vincenzo Martucci, Federer, semplicemente fenomeno http://archiviostorico.gazzetta.it/2005/luglio/05/Federer_semplicemente_fenomeno_ga_10_0507053136.shtml, Gazzetta dello Sport, 5 luglio 2005.

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“Ecco l'angoscia umana in cui lo spettatore dovrà trovarsi uscendo dal nostro teatro. Egli sarà scosso e sconvolto dal dinamismo interno dello spettacolo che si svolgerà sotto i suoi occhi. E tale dinamismo sarà in diretta relazione con le angosce e le preoccupazioni di tutta la sua vita. Tale è la fatalità che noi evochiamo, e lo spettacolo sarà questa stessa fatalità. L'illusione che cerchiamo di suscitare non si fonderà sulla maggiore o minore verosimiglianza dell'azione, ma sulla forza comunicativa e la realtà di questa azione. Ogni spettacolo diventerà in questo modo una sorta di avvenimento. Bisogna che lo spettatore abbia la sensazione che davanti a lui si rappresenta una scena della sua stessa esistenza, una scena veramente capitale. Chiediamo insomma al nostro pubblico un'adesione intima e profonda. La discrezione non fa per noi. Ad ogni allestimento di spettacolo è per noi in gioco una partita grave. Se non saremo decisi a portare fino alle ultime conseguenze i nostri principi, penseremo che non varrà la pena di giocare la partita. Lo spettatore che viene da noi saprà di venire a sottoporsi ad una vera e propria operazione, dove non solo è in gioco il suo spirito, ma i suoi sensi e la sua carne. Se non fossimo persuasi di colpirlo il più gravemente possibile, ci riterremmo impari al nostro compito più assoluto.”

Antonin Artaud (1896–1948) commediografo, attore teatrale e scrittore francese

da Il teatro e il suo doppio

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