„Muore tutto ciò che l'Europa ha di nobile, di gentile, di puro. La nostra patria è il cavallo. Voi capite quel che voglio dire. La nostra patria muore, la nostra antica patria.“
da Kaputt in Opere scelte, Mondadori, Milano, 1997, p. 499
Data di nascita: 9. Giugno 1898
Data di morte: 19. Luglio 1957
Altri nomi: Курцио Малапарте
Curzio Malaparte, nome d'arte di Kurt Erich Suckert , è stato uno scrittore, giornalista, ufficiale, poeta e saggista italiano.
È particolarmente noto, soprattutto all'estero, per i suoi romanzi Kaputt e La pelle, resoconti autobiografici della sua esperienza di giornalista e ufficiale durante la seconda guerra mondiale, e Maledetti Toscani.
Scrittore dallo stile realistico e «immaginifico», definito come «cinico e compassionevole» al tempo stesso e talvolta avvicinato alle tematiche di Louis-Ferdinand Céline, come intellettuale fu dapprima un sostenitore del fascismo, poi una voce critica e un oppositore dello stesso. Caratteristica della sua letteratura è la mescolanza di fatti reali - lo scrittore è stato infatti avvicinato alla corrente del neorealismo -, spesso autobiografici, ad altri immaginari, talvolta esagerati in maniera voluta e consapevole, fino al grottesco, specialmente quando deve denunciare le atrocità della seconda guerra mondiale.
Interventista e volontario nella Grande Guerra, ammiratore di Mussolini e "fascista della prima ora", partecipò alla marcia su Roma e fu attivo nelle posizioni di fascismo di sinistra intransigente, sostenendo la cosiddetta rivoluzione fascista; allontanatosi gradualmente dal regime , dopo l'8 settembre 1943 si arruolò nell'Esercito Cobelligerante Italiano del Regno d'Italia e collaborò con gli Alleati nel Counter Intelligence Corps nella lotta contro i nazisti e i fascisti della RSI, aderendo poi idealmente alla nuova democrazia italiana.
Nel secondo dopoguerra si avvicinò al Partito Comunista Italiano, stringendo amicizia con Palmiro Togliatti, sebbene molti dubitassero della effettiva sua adesione, o avvicinamento, al PCI . Morì dopo essersi convertito alla Chiesa cattolica, battezzato da padre Cappello e comunicato da padre Rotondi.
Lo pseudonimo, che usò dal 1925, fu da lui ideato come umoristica paronomasia basata sulla parola "Bonaparte".
da Kaputt in Opere scelte, Mondadori, Milano, 1997, p. 499
— Curzio Malaparte, libro La rivolta dei santi maledetti
corsivi nel testo
Cap. VI
La rivolta dei santi maledetti
— Curzio Malaparte, libro La pelle
La pelle
da Due anni di battibecco, 1953-1955, Aria d'Italia, 1957; citato in Roberto Gervaso, I sinistri, Ed. Mondadori
Origine: Maledetti Toscani, p. 18
Origine: Maledetti Toscani, p. 12
— Curzio Malaparte, libro La pelle
La pelle, La peste