“La scrittura è un atto di potere. Aumenta il nostro potere. Noi scriviamo, e nel momento in cui scriviamo siamo i salvati: con la scrittura si ottiene la salvezza e la si esibisce. […]
Per un linguaggio che affiora, quanti ne affondano? Occorre un lavoro, un far-affiorare, un far-parlare: un dar "loro" la parola, dicendo "noi". Ma le nostre parole non possono riprodurre il loro silenzio. Il nostro è un compito impossibile; e forse anche un dovere peloso, che nasconde il bisogno di sbarazzarsi del loro linguaggio muto, di quella loro parola incompiuta che fruscia e sfrega: forse vorremmo fingere di soddisfarla e dirla, ma in realtà distorcerla, farla tacere. E salvarci a sue spese.”

cap. X, pp. 188 sg.
Doppio ritratto
Origine: Commentando I sommersi e i salvati di Primo Levi.

Estratto da Wikiquote. Ultimo aggiornamento 21 Maggio 2020. Storia

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Origine: Elogio degli amanuensi, p. 74

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Origine: citato in Arthur Luysterman, Il suo unico obiettivo era farsi santo, in L'Osservatore Romano, 3 ottobre 1999

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