“[Parlando delle organizzazioni economiche internazionali] Un giorno si e uno no escono e dicono che il deficit è al 5%, meno consumi del 5%, crisi di qui, crisi di là, la crisi ci sarà perfino al 2010, la crisi si chiuderà nel 2011… un disastro. Dovremmo veramente chiudere la bocca a tutti questi signori che parlano, magari perché di cose che i loro uffici studi gli dicono possono verificarsi, ma che così facendo, distruggono la fiducia dei cittadini dell'Europa e del mondo.”

2009
Origine: Citato in Crisi, Berlusconi va all'attacco: «Chiudere bocca a chi sparge panico» http://www.corriere.it/politica/09_giugno_26/berlusconi_crisi_tappare_bocca_16af8380-626c-11de-8ba1-00144f02aabc.shtml, Corriere.it, 26 giugno 2009.

Estratto da Wikiquote. Ultimo aggiornamento 21 Maggio 2020. Storia
Silvio Berlusconi photo
Silvio Berlusconi 716
politico e imprenditore italiano 1936

Citazioni simili

Mario Capanna photo
Beji Caid Essebsi photo

“Se l'Europa vuole più sicurezza deve aiutare la Tunisia a risollevarsi dalla crisi economica.”

Beji Caid Essebsi (1926–2019) politico e avvocato tunisino

Origine: Citato in Il presidente della Tunisia Essebsi: «Aiutateci o succederà anche a voi» http://www.ilsecoloxix.it/p/mondo/2015/03/21/ARYOJAtD-aiutateci_presidente_succedera.shtml, Il Secolo XIX.it, 21 marzo 2015.

Charles Péguy photo

“Le crisi dell'insegnamento non sono crisi di insegnamento; sono crisi di vita.”

Charles Péguy (1873–1914) scrittore, poeta e saggista francese

Lui è qui

Mario Monti photo
Adriano Olivetti photo
Giorgio La Pira photo

“Che cosa è questa crisi? È una crisi di attesa.”

Giorgio La Pira (1904–1977) politico italiano

Scritti vincenziani

Joseph Stiglitz photo
Martha Nussbaum photo
Serge Latouche photo

“Tutti parlano di crisi, è un po' paradossale perché di crisi ne ho sentito sempre parlare dal '68 quando c'era una crisi culturale, poi nel 1972 si parla, con il primo rapporto di Roma, di una crisi ecologica, poi con la controrivoluzione neoliberista di Margaret Thatcher e Reagan c'è la crisi sociale e ora la crisi finanziaria e la crisi economica dopo il crollo di Lehmann Brothers. Finalmente tutte queste crisi si mescolano e siamo di fronte a una crisi di civiltà, una crisi antropologica. A questo punto il sistema non è più riformabile, dobbiamo uscire da questo paradigma e qual è questo paradigma? È il paradigma di una società di crescita. La nostra società è stata poco a poco fagocitata dall'economia fondata sulla crescita, non la crescita per soddisfare i bisogni che sarebbe una cosa bella, ma la crescita per la crescita e questo naturalmente porta alla distruzione del pianeta perché una crescita infinita è incompatibile con un pianeta finito. Si deve una vera riflessione quando si parla di crisi antropologica, si deve prendere questo sul serio perché abbiamo bisogno di una decolonizzazione dell'immaginario. Il nostro immaginario è stato colonizzato dall'economia, tutto è diventato economico. Questa è una cosa specifica all'occidente e abbastanza recente anche nella nostra storia. Siamo nel XVII secolo quando c'è questa grande svolta etica segnata dalla teoria di Bernard Mandeville. Prima si diceva che l'altruismo era una bella cosa e poi si dice: "no, dobbiamo essere egoisti, cercare di fare il più profitto possibile, l'avidità è una bella cosa."”

Serge Latouche (1940) economista e filosofo francese

Sì, per distruggere più velocemente il nostro "oikos", la nostra casa e a questo effettivamente siamo arrivati. Lo vediamo con il cambiamento climatico, con la perdita di biodiversità, con l'inquinamento dell'aria, dell'acqua, dei suoli. Siamo arrivati a un punto che non si può più continuare su questa strada. O cambiamo strada o sarà la fine dell'umanità.
Origine: Visibile in Passaparola: Una rivoluzione culturale per salvare l'umanità, di Serge Latouche http://www.beppegrillo.it/la_cosa/2015/10/19/passaparola-una-rivoluzione-culturale-per-salvare-lumanita-di-serge-latouche/, BeppeGrillo.it

Albert Einstein photo

Argomenti correlati