“Pace non trovo, et non ò da far guerra; | e temo, et spero; et ardo, et son un ghiaccio;| et volo sopra ’l cielo, et giaccio in terra;| et nulla stringo, et tutto ’l mondo abbraccio.”

CXXXIV, 1 – 4
Canzoniere

Estratto da Wikiquote. Ultimo aggiornamento 22 Maggio 2020. Storia
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Francesco Petrarca 134
poeta italiano autore del Canzoniere 1304–1374

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“Pace non trovo, et non ò da far guerra;
e temo, et spero; et ardo, et son un ghiaccio.”

Il Canzoniere (c. 1351–1353), To Laura in Life

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“Sol se stessa, et nulla altra, simiglia.”

Il Canzoniere (c. 1351–1353), To Laura in Life

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“Il motto del Ribelle è: "Hic et nunc "”

Ernst Jünger (1895–1998) filosofo e scrittore tedesco

essendo il Ribelle uomo d'azione, azione libera ed indipendente. Abbiamo constatato che questa tipologia può comprendere solo una frazione delle masse, e tuttavia è qui che si forma la piccola èlite capace di resistere all'automatismo e di far fallire l'esercizio della forza bruta. È l'antica libertà in veste moderna: la libertà sostanziale, elementare, che si ridesta nei popoli sani ogniqualvolta la tirannide dei partiti o dei conquistatori stranieri opprime il paese. Non è una libertà che si limita a protestare o emigrare: è una libertà decisa alla lotta. (pp. 93-94)
Trattato del ribelle

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“Del Giapan, o vero Giapon, scriverò quello che per l'esperienza insino adesso habbiamo conosciuto. Primieramente la gente che habbiamo conversata, è la migliore che insin adesso si sia scoperta, et fra gli infedeli mi pare non si troveria altra migliore; generalmente sono di buona conversatione; è gente buona et non malitiosa; et stimano mirabilmente l'honore più che nissun'altra cosa; communemente sono poveri, et la povertà tanto fra li nobili, quanto fra gli altri non si reputa a vergogna. È gente molto cortese fra loro et stimanosi, confidando molto nelle armi; portano sempre spade e pugnali, tanto li nobili quanto la gente bassa, cominciando dalli 14 anni; non patisce questa gente ingiuria alcuna, parola di dispregio, come la gente ignobile: porta gran reverentia alli nobili. Così tutti li gentilhuomini reputano gran laude servire al signore della terra, et essergli molto soggetti. È gente temperata nel mangiare, benché nel bere alquanto larga: fanno il vino de riso, perché non ci è altro in quelle bande. Giurano poco; et il giuramento loro è per il sole: gran parte della gente sa leggere et scrivere, il che è gran mezzo per brevemente apparare le orationi et cose di Dio.”

Francesco Saverio (1506–1552) gesuita e missionario spagnolo

da una relazione spedita a Ignazio di Loyola a Roma
Origine: Citato in Pacifico Arcangeli, Letteratura e Crestomazia giapponese, Cisalpino, Istituto Editoriale Universitario, Milano, 1990 (ristampa anastatica autorizzata dall'editore Ulrico Hoepli), p. 8. ISBN 8820506505

“L'huomo, in somma, è un picciol mondo, et è perfettissima e compiutissima opera di Dio.”

Stefano Guazzo (1530–1593) scrittore italiano

Origine: Citato in Harbottle, p. 335
Origine: Dialoghi Piacevoli, Dell'Honore, p. 238

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“I' so' colei che ti die' tanta guerra,
et compie' mia giornata inanzi sera.”

Il Canzoniere (c. 1351–1353), To Laura in Death

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“Italia, Napoli, Nola; quella regione gradita dal Cielo, e posta insieme talvolta a capo e destra di questo globo, governatrice e dominatrice de l'altre generazioni, e sempre da noi et altri stimata maestra e madre di tutte le virtudi, discipline et umanitadi.”

Origine: Citato in Salvatore Tugini, Prefazione, in De umbris idearum, E.S. Mittlerum & filium, Berlino, 1858, p. V http://books.google.it/books?id=iVouAAAAYAAJ&pg=PR5-IA3#v=onepage&q&f=false.

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