
“Alla fine si ama il proprio desiderio, e non l'oggetto del proprio desiderio.”
175; Rimini, 1996
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I desire the things which will destroy me in the end.
Journal entry from July 1950 – 1953, page 63 of the original, page 55 of the collection
The Unabridged Journals of Sylvia Plath (2000)
Origine: The Unabridged Journals of Sylvia Plath
“Alla fine si ama il proprio desiderio, e non l'oggetto del proprio desiderio.”
175; Rimini, 1996
Origine: Da Il libro del mio amico. Citato in Emmanuel Davoust, Silenzio al punto d'acqua, traduzione di Girolamo Mancuso, Franco Muzzio Editore, 1991, p. 91.
“El fine si ha a riguardare in tutte le cose.”
The Mandrake (1524)