“Scrivi» gli disse. «Appena arrivo ti scriverò» rispose Juliàn. «No, non a me. Scrivi dei libri. Scrivili per me. Per Penélope.” Carlos Ruiz Zafón libro L'ombra del vento L'ombra del vento
“Un libro serve a chi lo scrive, raramente a chi lo legge, perciò le biblioteche sono piene di libri inutili.” Luigi Pintor (1925–2003) giornalista, scrittore e politico italiano Servabo
“Non dimentichi di dire che io sono soltanto un marginale, uno che scrive per svegliare. Lo riferisca: i miei libri aspirano a svegliare.” Emil Cioran (1911–1995) filosofo, scrittore e saggista rumeno Un apolide metafisico: conversazioni
“Io non scrivo mai il mio nome sui libri che compro se non dopo di averli letti, perché allora soltanto posso dirli miei.” Carlo Dossi (1849–1910) scrittore, politico e diplomatico italiano n. 2334
“Uno scrive libri e non se lo fila nessuno. Poi un giorno manda affanculo Vattimo e te vengono a cercà tutti.” Antonio Pennacchi (1950) scrittore italiano
“[Bruno Vespa] È un pesce in barile. E poi scrive troppi libri. E poi li presenta troppo. Esagera.” Claudio Amendola (1963) attore italiano
“[…] la storia è sempre scritta dai vincitori. Quando due culture si scontrano, chi perde viene cancellato e il vincitore scrive i libri di storia, libri che sostengono la sua causa e condannano quella del nemico sconfitto.” Dan Brown libro Il codice da Vinci Leigh Teabing, p. 299 Il codice da Vinci
“Come sapete la domanda che più spesso viene posta a noi scrittori, la domanda preferita è: perché scrive? Io scrivo perché sento il bisogno innato di scrivere! Scrivo perché non posso fare un lavoro normale, come gli altri. Scrivo perché voglio leggere libri come quelli che scrivo. Scrivo perché ce l'ho con voi, con tutti. Scrivo perché mi piace stare chiuso in una stanza a scrivere tutto il giorno. Scrivo perché posso sopportare la realtà soltanto trasformandola. Scrivo perché tutto il mondo conosca il genere di vita che abbiamo vissuto, che viviamo io, gli altri, tutti noi a Istanbul, in Turchia. Scrivo perché amo l'odore della carta, della penna e dell'inchiostro. Scrivo perché credo nella letteratura, nell'arte del romanzo più di quanto io creda in qualunque cosa. Scrivo per abitudine, per passione. Scrivo perché ho paura di essere dimenticato. Scrivo perché apprezzo la fama e l'interesse che ne derivano. Scrivo per star solo. Forse scrivo perché spero di capire il motivo per cui ce l'ho così con voi, con tutti. Scrivo perché mi piace essere letto. Scrivo perché una volta che ho iniziato un romanzo, un saggio, una pagina, voglio finirli. Scrivo perché tutti se lo aspettano da me. Scrivo perché come un bambino credo nell'immortalità delle biblioteche e nella posizione che i miei libri occupano negli scaffali. Scrivo perché la vita, il mondo, tutto è incredibilmente bello e sorprendente. Scrivo perché è esaltante trasformare in parole tutte le bellezze e ricchezze della vita. Scrivo non per raccontare una storia ma per costruirla. Scrivo per sfuggire alla sensazione di essere diretto in un luogo che, come in un sogno, non riesco a raggiungere. Scrivo perché non sono mai riuscito ad essere felice. Scrivo per essere felice.” Orhan Pamuk (1952) scrittore e saggista turco My Father's Suitcase: The Nobel Lecture
“L'uomo costruisce case perché è vivo, ma scrive libri perché si sa mortale. Vive in gruppo perché è gregario, ma legge perché si sa solo.” Daniel Pennac (1944) scrittore francese
“Mi fa piacere sapere che i miei libri sono letti e amati. Ma con il successo non sento nuove responsabilità. Quando scrivo ho sempre un solo lettore ideale in mente e scrivo per lui/lei, cercando una voce intima, capace di comunicare emozioni.” Isabel Allende (1942) la città delle bestie