“È quando i fiori appassiscono sulle tombe che si addicono di più ai morti.”

Ultimo aggiornamento 13 Luglio 2025. Storia
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“Le Barbare sono serti di fiori posti su delle tombe; o corone di cipresso appese ad abbandonate are votive. Il Carducci è apparso come un superstite di altri tempi… E della sua solitudine ebbe anch'egli coscienza. Onde quella tristezza elegiaca di parecchie, delle più belle e più sincere forse, delle Odi barbare: quella quasi nostalgica adorazione di rovine…”

Eugenio Donadoni (1870–1924) critico letterario italiano

da Commemorazione di Giosuè Carducci, in Scritti e discorsi letterari, Firenze, 1921, pp. 251-290
Origine: Citato in I classici italiani nella storia della critica, opera diretta da Walter Binni, vol. II, da Vico a D'Annunzio, La Nuova Italia, Firenze, 1973, p. 570.

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“Intorno a me, quando starò per morire, niente fiori borghesi. Che fiori siano tutti i volti posseduti, sulla mia bocca, sul mio petto, che io sia soffocato da quei volti.”

Henry De Montherlant (1895–1972) scrittore e drammaturgo francese

da Nocturne in La marée du soir. Carnets 1968-1971
Carnets

“Un cinico è uno che quando annusa i fiori cerca intorno la bara.”

Russel Lynes (1910–1991) storico dell'arte, fotografo, scrittore

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