“Non ho amici quando critico i tuoi difetti.”

“Perdoniamo facilmente ai nostri amici i difetti che non ci riguardano.”

François de La Rochefoucauld (1613–1680) scrittore, filosofo e aforista francese

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Massime, Riflessioni morali

“Se cerchi un amico senza difetti resterai senza amici.”

MarisDavis

Proverbio africano

“Dagli amici si vogliono critiche impietose che poi non si perdonano.”

Dino Basili (1934) scrittore, giornalista

Tagliar corto

“È sempre bene accettare i propri difetti con franchezza ma considerare quelli dei propri amici con un'educata incredulità.”

Russel Lynes (1910–1991) storico dell'arte, fotografo, scrittore

Senza fonte

“Credo che la critica si giochi in una dimensione solitaria, oggi più che in passato. Il critico ha bisogno di amici, non di complici come è accaduto con i giochi di squadra della stagione ermetica.”

Massimo Onofri (1961) saggista e critico letterario italiano

“Quando ti piace qualcuno, ti piace nonostante i suoi difetti. Quando ami qualcuno, lo ami con i suoi difetti.”

Hermann Hesse (1877–1962) scrittore, poeta e aforista tedesco

“Ascolta le parole del critico. Egli rivela ciò che i tuoi amici ti nascondono […] [Ma] Non lasciarti abbattere da ciò che il critico dice. Nessuna statua è mai stata eretta per onorare un critico. Le statue sono per i criticati.”

Anthony de Mello (1931–1987) gesuita e scrittore indiano

Un minuto di saggezza nelle grandi religioni

“Se riprendere gli amici è un dovere, è indice di molta saggeza prendere sul serio le critiche dei nemici.”

Salvatore Natoli (1942) accademico e filosofo italiano

Origine: L'edificazione di sé, p. 59

“La distanza giova a purificare certi difetti che di presenza risultavano intollerabili. (da Saper usare degli amici, p. 104)”

Baltasar Gracián (1601–1658) gesuita, scrittore e filosofo spagnolo

Oracolo manuale e arte di prudenza

“[In risposta alle critiche sul poema Endimione] Ormai comincio a conoscere le mie virtù e i miei difetti. La lode e la critica possono influire solo per un attimo su chi, amando la bellezza pura, diventa un giudice severo delle proprie opere. La mia critica "domestica" mi ha tormentato molto di più di quanto abbiano potuto fare Blackwood o l'«Edinburgh Quarterly». E così, quando sento di essere nel giusto, nessun'altra lode può darmi una gioia pari al rivivere da solo e confermare quanto è bello.”

John Keats (1795–1821) poeta inglese

da Lettera a James Augustus Hessey, 8 ottobre 1818