Frasi di Salvatore Natoli

Salvatore Natoli
Data di nascita: 1942
Salvatore Natoli è un docente e filosofo italiano.
Lavori
Frasi Salvatore Natoli
„Se riprendere gli amici è un dovere, è indice di molta saggeza prendere sul serio le critiche dei nemici.“
Origine: L'edificazione di sé, p. 59
„Il magnanimo non guarda gli altri non perché li sottovaluta, ma perché trova nel compito che si è prefisso la propria misura.“
Ibidem
Parole della filosofia o Dell'arte di meditare
„A questo stadio della civiltà, per evitare d'essere manipolati e insieme scissi, eterodiretti e serializzati, è necessario un ripiegamento su di sé, è necessario costituirsi come nuclei di resistenza e centri di forza. Per affermarsi è necessario consolidarsi, preservare la propria forma, darsi uno stile…“
Origine: L'edificazione di sé, p. 68
„Nel Vangelo secondo Luca, per esempio, troviamo un'immagine bellissima della felicità, in cui la Vergine Maria va a visitare la cugina Elisabetta, la quale, come Maria, è incinta. Accade allora che, alla vista di Maria da parte della cugina, il bimbo nel grembo di Elisabetta cominci a sussultare. Si pensi al moto della gioia come a questo "sobbalzare!"“
citato da La felicità in Il Grillo http://www.emsf.rai.it/grillo/trasmissioni.asp?d=144 del 27 novembre 1998
„Francesco di Sales nulla concede allo stile pagano che peraltro nelle antiche scuola ha già da tempo dismesso l'abito tragico.“
da L'Esperienza del dolore: le forme del patire nella cultura occidentale, Feltrinelli Editore, 1986
„Regola prima di ogni discorso è, infatti, quella di dire la verità.“
Origine: L'edificazione di sé, p. 55
„In questo padroneggiarsi ci si rende, paradossalmente, più disponibili nei confronti degli altri, si diventa indirettamente generosi, dal momento che bonum est diffusivum sui. Questa è magnanimità, la grande virtù antica di cui oggi si è perso perfino il nome.“
Origine: Parole della filosofia o Dell'arte di meditare, p. 133
„Il cristianesimo ha alterato l'anima pagana. Nel momento in cui il sogno di un mondo senza dolore è apparso, non ci si adatta più a questo dolore anche se si crede che un mondo senza dolore non esisterà mai. La coscienza è stata visitata da un sogno che non si cancella più, e anche se lo crede inverosimile tuttavia vuole che ci sia.“
da I Nuovi pagani, Il saggiatore, Milano, 1995
„Ma il bene non può mai essere imposto: va continuamente ricercato e ogni volta scelto.“
Origine: L'edificazione di sé, p. 43
„La vita non è data in proprietà a nessuno, ma in uso a tutti.“
p. 3
Originale: (la) Vitaque mancipio nulli datur, omnibus usus.
„La questione è: fino a che punto è possibile ciò che è possibile? Deto altrimenti dove cade il confine tra il lecito e il realizzabile?“
Origine: L'edificazione di sé, p. 46
„Se il desiderio stimola l'invenzione, può, tuttativa, indurci a una presunzione d'onnipotenza e divenire per questo cagine di inganno. Ci fa dimenticare che siamo potenze finite: infatti, la nostra potenza è infinitamente superata dalla potenza delle cause esterne; quindi, come direbbe Spinoza, non abbiamo un potere assoluto di adattare al nostro uso (ad nostrum usum adaptandi) le cose che son fuori di noi. Siamo perciò destabilizzati da dentro e da fuori: dalle pulsioni che premono e dalle affezioni che dall'esterno ci condizionano. E dal momento che non sappiamo quanta potenza siamo, il desiderio riesce a metterci in moto a nostra insaputa, aggirando la coscienza. Ne è prova il fatto che ci troviamo spesso agitati, turbati, o anche felici, senza sapere perché. Di qui un'instabilitas che ci tocca governare. È questa la ragione per cui il desiderio, di per sé positivo, non va passivamente assecondato. Non va però neppure negato: deve essere, semplicemente, bene amministrato. Bisogna dare misura alle molteplici potenze che ci agitano. Per dirla con Nietzsche, "grandezza significa: dare una direzione". Per far questo sono necessarie le virtù.“
Origine: F. Nietzsche, Umano troppo umano I, 521, in Opere, vol. IV, t. II, adelphi, milano 1965, p. 275.
Origine: L'edificazione di sé, p. 18-19
„Le parole sopravvivono ai sistemi perchè vivono di loro stesse: sono fuochi di memoria, segnali di trasmissione, transiti tra passato e presente, ancoraggi per evitare derive, non certo approdi definitivi, ma porti sicuri nel mare aperto della verità. Le parole, com'è noto, sono sapienti di per sè e per questo, ogni volta, prima ancora di pronunziarle bisognerebbe ascoltarle: come all'inizio. Infatti, non sono nostre, ma ci sono state donate, le abbiamo apprese.
Perchè non suonino vane è necessario che non se perda l'eco profonda, che nel dirle si sia ancora capaci di risentirle - quasi a trattenerle - per evitare che con il suono ne svanisca anche i senso. La sapienza delle parole ha preceduto la filosofia e per molti versi l'ha preparata: in essa, poi, le parole sono maturate come frutti, si sono fissate in idee, si sono trasformate in concetti.
Variamente definite, hanno acquisito spessore e pur rimanendo le stesse nel corso del tempo sono divenute polisemiche, in taluni casi anche equivoche. Una stratificazione di significati tutta da indagare. Le parole della filosofia, come del resto tutte le parole, sono poi vincolate dalla logica del contesto, ma, ora, nell'attenuarsi dei vincoli di tradizione hanno acquistato una loro singolare libertà perchè nessuno più ha l'autorità di sottoporle a una previa restrizione.
Non si sono affatto sgravate del passato, ma sono più che mai feconde in forza di quel passato: eccedono se stesse per un sovraccarico di storia che mettono a disposizione senza ipoteche per la più ampia e e libera interpretazione. Per fare una buona filosofia basta, quindi, meditare sulle sue parole, seguirle nelle loro peripezie, procedere a una loro delucidatio, vincolarle di nuovo a più alti e differenziati livelli di definizione. Consapevoli, nel far questo, di prendere decisioni su di esse, di fare, appunto, teoria.
Le parole, poi, sono depositi di sapienza, sono tradizione e perciò garanzia di continuità pur nella variazione dei significati: certo, per investigare, scoprire, bisogna disfarsi del peso del passato, ma il già noto se non costringe sostiene, rassicura, è piattaforma per il futuro, è possibilità di mettersi al riparo se si perde la rotta e si fa naufragio.“
— Salvatore Natoli, Parole della filosofia
Parole della filosofia, o dell'arte di meditare