“Cristo in vicinanza della morte trema, piange, si abbandona alla disperazione. Socrate conversa serenamente con i suoi discepoli sull'immortalità.”
Variazioni sull'impossibile
Mario Andrea Rigoni 42
saggista e scrittore italiano 1948Citazioni simili

“Poi mentre si accingeva Da allora, dicono, – e aveva vent'anni – fu discepolo di Socrate […].”
III, 5; 2009, p. 102
Vite dei filosofi

“L'uomo sta addossato alla sua morte, come chi conversa al camino.”
Tel Quel
Origine: Da Taoism and Chinese Religion, University of Massachusetts Press, 1981, p. 33; citato in Rynn Berry, Da Buddha ai Beatles: La vita e le ricette inedite dei grandi vegetariani della storia, traduzione di Annamaria Pietrobono, Gruppo Futura – Jackson Libri, 1996, p. 57. ISBN 88-256-1108-0

Fedone 115 e). I discepoli lo pregano di attendere, come altri avevano fatto, il tramonto del sole. Ma Socrate vuole evitare di rendersi ridicolo aggrappandosi alla vita quando ormai non ce n'è più. Beve d'un fiato il veleno "senza temere, senza alterare il colore né l'espressione del viso, ma, guardando com'era solito i discepoli con i suoi occhi da toro, disse: 'Che ne pensi? Con questa bevanda è lecito fare libagione a qualcuno o no?'" (Fedone 117 b). Indi riprese a passeggiare finché non sentì le gambe pesanti, allora si sdraiò, e quando le parti del corpo cominciarono a farsi fredde disse: "'Critone, dobbiamo un gallo ad Esculapio; dateglielo e non dimenticatevené. 'Sarà fatto', rispose Critone, 'ma vedi se hai qualcos'altro da dire'. A questa domanda Socrate non rispose più nulla" (Fedone 118 a).

“La costanza e la fedeltà non meritano che disperazione e abbandono”
1966, p. 168
Storia del Cavaliere des Grieux e di Manon Lescaut

“La prima condizione dell'immortalità è la morte.”
Pensieri spettinati

“[Sulla morte:] Catone se la dette, Socrate l'aspettò.”
da Barnevelt, IV, 7