“Cristo in vicinanza della morte trema, piange, si abbandona alla disperazione. Socrate conversa serenamente con i suoi discepoli sull'immortalità.”

Variazioni sull'impossibile

Estratto da Wikiquote. Ultimo aggiornamento 21 Maggio 2020. Storia
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Mario Andrea Rigoni 42
saggista e scrittore italiano 1948

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“Poi mentre si accingeva Da allora, dicono, – e aveva vent'anni – fu discepolo di Socrate […].”

Diogene Laerzio (180–240) storico greco antico

III, 5; 2009, p. 102
Vite dei filosofi

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“L'uomo sta addossato alla sua morte, come chi conversa al camino.”

Paul Valéry (1871–1945) scrittore, poeta e aforista francese

Tel Quel

“Fin dal IV e V secolo avanti Cristo i taoisti sono stati ricercatori dell'immortalità; dalle sue origini, il taoismo è stato una dottrina di salvezza individuale che sosteneva di far raggiungere all'adepto l'immortalità. I metodi possono essere cambiati: ogni maestro elaborava il suo, che teneva segreto e che trasmetteva solo ai più intimi suoi discepoli.”

Henri Maspero (1883–1945) orientalista francese

Origine: Da Taoism and Chinese Religion, University of Massachusetts Press, 1981, p. 33; citato in Rynn Berry, Da Buddha ai Beatles: La vita e le ricette inedite dei grandi vegetariani della storia, traduzione di Annamaria Pietrobono, Gruppo Futura – Jackson Libri, 1996, p. 57. ISBN 88-256-1108-0

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“Dal luogo in cui era stato rinchiuso in attesa della condanna, Socrate è invitato dai discepoli a fuggire. Ma la sua risposta è perentoria: "Vi ho insegnato per tutta la vita a ubbidire alle leggi e voi mi invitate a trasgredirle al termine della mia esistenza. Quello che avevo da insegnarvi ve l'ho comunicato. Il mio ciclo si è concluso". Non c'è traccia d'angoscia, senso di disperazione, malinconia per una vita giunta alla fine, c'è solo coerenza tra un insegnamento e una vita. Anche la drammaticità del momento viene asservita alle esigenze dell'insegnamento per renderlo più persuasivo, più efficace. E se il momento è vigilia di morte, lo si affronti in tutta dignità. "Ma infine, Socrate, dicci in quale modo dobbiamo seppellirti?", incalzano i discepoli. "Come volete", rispose. E, ridendo tranquillamente, proseguì: "O amici, io non riesco a convincere Critone che il vero Socrate è quello che ora qui discute con voi e non quello che, da qui a poco, egli vedrà morto”

Umberto Galimberti (1942) filosofo e psicoanalista italiano

Fedone 115 e). I discepoli lo pregano di attendere, come altri avevano fatto, il tramonto del sole. Ma Socrate vuole evitare di rendersi ridicolo aggrappandosi alla vita quando ormai non ce n'è più. Beve d'un fiato il veleno "senza temere, senza alterare il colore né l'espressione del viso, ma, guardando com'era solito i discepoli con i suoi occhi da toro, disse: 'Che ne pensi? Con questa bevanda è lecito fare libagione a qualcuno o no?'" (Fedone 117 b). Indi riprese a passeggiare finché non sentì le gambe pesanti, allora si sdraiò, e quando le parti del corpo cominciarono a farsi fredde disse: "'Critone, dobbiamo un gallo ad Esculapio; dateglielo e non dimenticatevené. 'Sarà fatto', rispose Critone, 'ma vedi se hai qualcos'altro da dire'. A questa domanda Socrate non rispose più nulla" (Fedone 118 a).

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“La costanza e la fedeltà non meritano che disperazione e abbandono”

Antoine François Prévost (1697–1763) scrittore e storico francese

1966, p. 168
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“La prima condizione dell'immortalità è la morte.”

Stanisław Jerzy Lec (1909–1966) scrittore, poeta e aforista polacco

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“[Sulla morte:] Catone se la dette, Socrate l'aspettò.”

Antoine-Marin Lemierre (1733–1793)

da Barnevelt, IV, 7

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