“Re delle tende, | sbanditi, | dispesi nel tempo e avvolti nel mistero, | vivono i lapponi nella luce della palude; | non coltivano terra, non innalzano dimore, | ma gregge, esodi, incantesimi e magie | verso lo sfolgorante azzurro | dell'eterna sera boreale — alla quiete | sugli estremi spazi delle montagne, ove | tra pelli insanguinate mormorano il loro canto con voci pietrose. | Biancheggia la brina su pascoli e tende; presto l'ultimo della dispersa tribù | spegnerà la sua pipa e morrà vicino alla sua renna.”
Lapponi
Origine: In Poesia svedese, a cura di Giacomo Oreglia, Casa Editrice Italica, Stockholm-Roma, citato in Giuseppe Passarello, Voci del tempo nostro, antologia di letture moderne e contemporanee, Società editrice internazionale, Torino, 1968, p. 772.
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“L'intelligenza tende all'imbecillità come i corpi tendono al centro della terra.”
In margine a un testo implicito