
“I morti maturano, | il mio cuore con essi. | Pietà di sé | nell'ultimo umore hsa la terra.”
Metamorfosi nell'urna del Santo
Ed è subito sera, Òboe sommerso
Ed è subito sera è una poesia di Salvatore Quasimodo. Si tratta di uno tra i componimenti più brevi e più famosi del poeta siciliano e più in generale della corrente ermetica. Originariamente gli intensi versi liberi di questa breve poesia costituivano la terzina finale di una poesia più lunga intitolata Solitudini contenuta in Acque e terre, la prima raccolta di poesie dell'autore pubblicata nel 1930, comprendente le liriche scritte dal poeta dal 1920 al 1929 . Una raccolta che rappresenta, insieme con Oboe sommerso, la fase del primo Quasimodo. Tagliando i diciannove versi iniziali di Solitudini, Quasimodo ne estrasse successivamente i tre versi di Ed è subito sera, che è la poesia di apertura della raccolta omonima .
“I morti maturano, | il mio cuore con essi. | Pietà di sé | nell'ultimo umore hsa la terra.”
Metamorfosi nell'urna del Santo
Ed è subito sera, Òboe sommerso
“Io tento una vita: | ognuno si scalza e vacilla | in ricerca.”
Curva minore
Ed è subito sera, Òboe sommerso
“Mansueti animali, | le pupille d'aria, | bevono in sogno.”
L'ànapo
Ed è subito sera, Erato e Apòllion
“Nella palude calda confitto al limo, | caro agli insetti, in me dolora | un airone morto.”
Airone morto
Ed è subito sera, Erato e Apòllion
“Avara pena, tarda il tuo dono | in questa mia ora | di sospirati abbandoni.”
Òboe sommerso
Ed è subito sera, Òboe sommerso