Frasi da libroKitchen

E' un romanzo sulla solitudine giovanile. Le cucine nuovissime e luccicanti o vecchie e vissute, che riempiono i sogni della protagonista Mikage, rimasta sola al mondo dopo la morte della nonna, rappresentano il calore di una famiglia sempre desiderata. Ma la grande trovata di Banana è che la famiglia si possa, non solo scegliere, ma inventare. Così il padre del giovane amico della protagonista Yuichi può diventare o rivelarsi madre e Mikage può eleggerli come propria famiglia, in un crescendo tragicomico di ambiguità. Con questo romanzo, e il breve racconto che lo chiude, Banana Yoshimoto si è imposta all'attenzione del pubblico italiano mostrando un'immagine del Giappone completamente sconosciuta agli occidentali, con un linguaggio assai fresco e originale che vuole essere una rielaborazione letteraria dello stile dei fumetti manga..

„Io e Yuichi a volte siamo saliti sino in cima ad una scala sottile, nelle tenebre più nere, e da lì abbiamo spiato il calderone dell'inferno. Guardavamo quel mare di fuoco incandescente ribollire, con il fumo che ci colpiva il viso quasi fino a farci perdere i sensi. Per ognuno dei due l'altro era sicuramente la persona più vicina al mondo, l'amico insostituibile. Tuttavia, non ci tenevamo per mano. La nostra natura ci spinge a reggerci in piedi da soli, per quanto disperati possiamo essere. Però quando vedo il suo profilo inquieto illuminato dal fuoco abbagliante, penso: Ma sì, forse proprio questa è l'unica cosa vera.“
— Banana Yoshimoto, libro Kitchen
Kitchen

„Sembrava una cosa straordinaria e allo stesso tempo una cosa da niente. Un prodigio, ma anche la cosa più naturale del mondo. Conservo in me una sensazione indefinibile, che le parole potrebbero dissolvere. C'è ancora tanta strada. Forse nel susseguirsi delle notti e dei risvegli che verranno, uno dopo l'altro, anche questo momento diventerà un sogno.“
— Banana Yoshimoto, libro Kitchen
Kitchen

„Dedico Kitchen a Hiroshi Terada della Casa Editrice Fukutake shoten, Plenilunio a Akio Nemoto, anche lui della Fukutake shoten, e Moonlight Shadow a Jirō Yoshikawa che mi ha fatto conoscere la canzone omonima di Mike Oldfield che è stata lo spunto di questo racconto. Infine, dedico a mio padre la felicità di quando ho potuto gridare:"Il libro è uscito!" Scusa per la stranezza della dedica, papà, ma ti prego di accettarla. grazie di tutto.
E poi vorrei dire a tutte le persone sconosciute che leggeranno questo mio primo, immaturo lavoro, che se li facessi sentire anche solo un pochino più sollevati, non ci potrebbe essere per me gioia più grande. in attesa di ritrovarci la prossima volta, vi auguro con tutto il cuore ogni felicità.“
— Banana Yoshimoto, libro Kitchen
Kitchen, Postscriptum

„Scrivo romanzi perché c'è sempre stata una cosa, una sola cosa che volevo dire, e voglio a tutti i costi continuare fino a quando non ne potrò più. Il mio libro è l'inizio di questo cammino ostinato.
Conquistare e crescere: credo che in queste due azioni sia scritta la storia spirituale di ognuno, con tutte le sue speranze e potenzialità. Ci sono tanti amici, tante persone che conosco che vanno sempre più avanti, lottando con la vita di ogni giorno come sanno, con impeto o con dolcezza.
Questo mio primo libro è dedicato a tutti loro.
L'ho scritto mentre facevo la cameriera in un locale.“
— Banana Yoshimoto, libro Kitchen
Kitchen, Postscriptum