“Al di là del piacere di chi ne sarà il fruitore, dall'angolo visuale di chi crea è un'emozione infinita soffermarsi su un punto preciso per affinarlo sempre di più.” Jun'ichirō Tanizaki Sulla maestria Origine: Sulla maestria, p. 60
“È un dato di fatto che noi giapponesi indulgiamo alla commozione. Amiamo l'arte quando ci consente di lasciarci andare.” Jun'ichirō Tanizaki Sulla maestria Origine: Sulla maestria, p. 45
“Da qualche tempo ho iniziato a pensare che il compito dell'artista debba consistere non già nel produrre un effetto mai visto o nell'esprimere la propria individualità, quanto piuttosto nel ridurre al minimo la distanza tra sé e gli antichi: è sufficiente che il Sé affiori con delicatezza, oppure che non si manifesti affatto e si fonda completamente con l'opera straordinaria di chi è venuto prima di noi.” Jun'ichirō Tanizaki Sulla maestria Origine: Sulla maestria, p. 59
“Per noi [giapponesi], sin dai tempi più antichi, il fine ultimo della scrittura è sempre stato quello di far dimenticare le difficoltà del mondo.” Jun'ichirō Tanizaki Sulla maestria Origine: Sulla maestria, p. 57
“I film americani sono piacevoli e hanno una certa leggerezza, risultano quindi più coinvolgenti durante la visione, ma li dimentichi non appena metti piede fuori dalla sala.” Jun'ichirō Tanizaki Sulla maestria Origine: Sulla maestria, p. 35
“Un temperamento tenace, privo di indugi, sarà forse frequente fra gli occidentali, mentre gli orientali, invecchiando, comprendono le leggi del destino e infine approdano alla serenità. Accettano la realtà, sanno che è vano agitarsi e disperarsi, e rinunciano a controllare il corpo, avviato al declino.” Jun'ichirō Tanizaki Sulla maestria Origine: Sulla maestria, p. 25
“[Charlie Chaplin] Brillante come pochi. Ogni suo film suscita interesse. I suoi lavori sono tutti concepiti in maniera tale da non risultare mai noiosi. Non è certo difficile immaginarsi quali sforzi gli occorrano per elaborare un'idea e portarla a compimento. Nutro un profondo rispetto per il suo impegno, e tuttavia la mia impressione è che Chaplin sia un attento calcolatore: un individuo freddo e razionale, nella cui arte non si avverte né calore né tenerezza. Ammiro la sua intelligenza, la capacità di non lasciare nulla al caso, ma allo stesso tempo mi sembra una persona di cui non ci si può fidare.” Jun'ichirō Tanizaki Sulla maestria Origine: Sulla maestria, pp. 41-42