Frasi dal lavoro
Tantrāloka

Il Tantrāloka è un'opera in lingua sanscrita composta nel X-XI secolo e considerata l'opera principale del filosofo Abhinavagupta, il più noto esponente dello Shivaismo kashmiro.


“La vidyā della Dea Parāparā, secondo le scritture del Trika, si compone delle tre dee Aghorī, etc., al vocativo, coi rispettivi semi HRĪḤ, HUM e HAḤ; delle tre dee Ghoramukhī, etc.”

2013, 20
Tantrāloka, Capitolo XXX
Origine: La vidyā è un mantra presieduto da una divinità femminile, e differisce dal mantra per essere portatore di conoscenza: vidyā vuol dire letteralmente "conoscenza".
Origine: Il mantra è: OṂ AGHORE HRĪḤ, PARAMAGHORE HUṂ, GHORARŪPE HAḤ, GHORAMUKHI, BHĪMA, BHĪṢANE, VAMA, PIBA HE RURU RARA PHAṬ HUṂ HAṂ PHAṬ.

“La caratteristica che deve avere la potenza è questa soltanto, cioè uno stato di identità perfetta con chi la possiede. Tale dunque occorre eleggere la propria potenza. Tutte le altre caratteristiche – casta (bellezza, età) – sono da tenere in non cale.”

2013, 100b-101a
Tantrāloka, Capitolo XXIX
Origine: Cioè la donna che partecipa al rito, identificata con śakti, potenza dinina.
Origine: Non sono cioè importanti.

“Negli altri continenti si hanno semplicemente fruizioni, per cui, come animali, si gode del karma passato. Quanto invece può ottenere chi nasce nel Bhārata sorpassa ogni immaginazione.”

2013, 40
Tantrāloka, Capitolo VIII
Origine: Con tale termine, "fruizione", ci si riferisce al godimento delle cose mondane.
Origine: L'India.