Frasi di Abhinavagupta
Abhinavagupta
Data di nascita: 950
Data di morte: 1020
Abhinavagupta è stato un filosofo indiano.
Non solo, Abhinavagupta fu uno dei più grandi filosofi, mistici ed esteti dell'India. Fu inoltre considerato illustre musicista, poeta, drammaturgo, esegeta, teologo, e logico, dotato di una personalità eclettica che esercitò ed esercita tuttora un forte influsso sulla cultura indiana. Fu il più autorevole esponente dello Shivaismo monistico kashmiro.
Nella sua lunga vita completò oltre 35 opere, la più voluminosa e famosa delle quali è il Tantrāloka, un trattato enciclopedico su tutti gli aspetti filosofici e pratici del Trika e del Kaula . Un altro suo contributo molto importante, nell'ambito della filosofia estetica, è il celebre commento del Abhinavabhāratī Nāṭyaśāstra di Bharata Muni e lo Dhvanyāloka di Ānandavardhana.
Lavori
Frasi Abhinavagupta
„Tutte le cose gettate nel fuoco che brucia in seno alla propria coscienza abbandonano ogni differenziazione alimentando la sua fiamma con la loro energia. Quando la natura delle cose è dissolta da questa violenta cottura, le divinità della coscienza [signore degli organi sensoriali] gustano l'universo trasformato in nettare. Appagate, esse si identificano con Bhairava, firmamento della Coscienza, Dio che dimora nel Cuore, Lui, la pienezza.“
262-264
Tantrāloka, Capitolo III
Origine: Citato in Lilian Silburn 1997, p. 195.
„Il diametro della terra – la quale è aurea, rotonda, e si estende fino ai cento Rudra – è così d'un miliardo di leghe.“
2013, 166b
Tantrāloka, Capitolo VIII
„Laddove dualità, unità, e unità e dualità assieme sono egualmente manifeste, là è la [vera] unità.“
1, 629
Mālinīvijayavārttika
Origine: Citato in Mark Dyczkowski 2013, p. 66.
„Impuro come può essere infatti il corpo, etc., costituito dai cinque elementi grossi?“
2013, 221b
Tantrāloka, Capitolo IV
„Il discepolo deve stare accanto al Maestro. Questi deve applicare, per la trafissione, bocca a bocca, forma a forma, sino a non fondersi perfettamente cogli oggetti (di tali sue operazioni). Fusosi perfettamente il mentale, discepolo e maestro vengono a trovarsi nel cosiddetto stato transmentale, grazie a cui il discepolo è immediatamente iniziato. Unitosi sole e luna, il vivente si identifica (con lo stato unitivo venuto a verificarsi).“
2013, 273-275
Tantrāloka, Capitolo XXIX
Origine: La citazione fa riferimento al rito di iniziazione detto "per trafissione", destinato a chi aspira a "fruizioni". Con tale termine si intende la possibilità, per l'adepto, di fruire dei piaceri mondani della vita e di ottenere la liberazione soltanto in punto di morte. Rinunciando invece alle fruizioni si può aspirare alla liberazione in vita.
„La cosiddetta percepibilità è infatti parte integrante della cosa stessa.“
2013, 19a
Tantrāloka, Capitolo X
„L'officiante deve a questo punto meditare come dall'ombelico dal detto SadāŚiva nascano tre raggi, i quali, naturati di nadānta e costituiti dalla Potenza, dalla Pervadente e dall'Eguale, tutti splendenti di esse, escono dai tre fori del capo, sin a raggiungere lo dvādaśānta. Sopra di essi si hanno tre candidi loti, naturati da Unmanā. Tale il seggio, costituito da trentasette princìpi.“
2013, 313-14
Tantrāloka, Capitolo XV
Origine: Il Vuoto trascendente.
„La verità dunque è la seguente: il Signore Supremo manifesta liberamente il gioco molteplice delle emissioni e degli assorbimenti nel cielo della Sua propria natura.“
3
Tantrāloka, Capitolo III
Origine: Citato in Mark Dyczkowski 2013, p. 98.