Frasi su italiano

Una raccolta di frasi e citazioni sul tema italiano, essere, stato, grande.

Frasi su italiano

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“Bizzarro popolo gli italiani. Un giorno 45 milioni di fascisti. Il giorno successivo 45 milioni tra antifascisti e partigiani. Eppure questi 90 milioni di italiani non risultano dai censimenti…”

Winston Churchill (1874–1965) politico, storico e giornalista britannico

Variante: Bizzarro popolo gli italiani. Un giorno 45 milioni di fascisti. Il giorno successivo 45 milioni tra antifascisti e partigiani. Eppure questi 90 milioni di italiani non risultano dai censimenti.

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“Alza la coppa, capitano! Alzala alta al cielo, capitano, perché questa è la coppa di tutti gli italiani! Perché oggi grazie a voi abbiamo vinto tutti! Alzala alta perché oggi è più bello essere italiani!”

Fabio Caressa (1967) giornalista e conduttore televisivo italiano

telecronaca al momento della consegna della coppa
Mondiali di calcio Germania 2006

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“Governare gli italiani non è difficile, è inutile.”

Benito Mussolini (1883–1945) politico, giornalista e dittatore italiano

Origine: Si tratta di un aforisma presente in Giulio Andreotti, Governare con la crisi, Rizzoli, 1991, e Indro Montanelli, La mia eredità sono io. Pagine da un secolo, Rizzoli, 2008, desunto dalla pubblicazione di Emil Ludwig, Colloqui con Mussolini, Mondadori, 1932, in cui l'autore, durante la sua intervista con Mussolini, gli chiese: "Ma deve essere ben difficile governare gente così individualista ed anarchica come gli italiani!", a cui Mussolini rispose: "Difficile?" Ma per nulla. È semplicemente inutile!". La frase è stata attribuita anche a Giovanni Giolitti.

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“Ringrazia ogni giorno devotamente Dio, perché ti ha fatto Italiano e Fascista.”

Benito Mussolini (1883–1945) politico, giornalista e dittatore italiano

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“…il soldato tedesco ha stupito il mondo, il Bersagliere italiano ha stupito il soldato tedesco…”

Erwin Rommel (1891–1944) generale tedesco

Origine: http://www.esercito.difesa.it/organizzazione/armi-e-corpi/fanteria/le-specialita/i-bersaglieri Minsitero della Difesa, Bersaglieri.

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“Mutevolissimo è lo spirito degli italiani. Quando io non sarò più, sono sicuro che gli storici e gli psicologi si chiederanno come un uomo abbia potuto trascinarsi dietro per vent'anni un popolo come l'italiano. Se non avessi fatto altro basterebbe questo capolavoro per non essere seppellito nell'oblio. Altri forse potrà dominare col ferro e col fuoco, non col consenso come ho fatto io. La mia dittatura è stata assai più lieve che non certe democrazie in cui imperano le plutocrazie. Il fascismo ha avuto più morti dei suoi avversari e il 25 luglio al confino non c'erano più di trenta persone. […] Quando si scrive che noi siamo la guardia bianca della borghesia, si afferma la più spudorata delle menzogne. Io ho difeso, e lo affermo con piena coscienza, il progresso dei lavoratori. […] Tra le cause principali del tracollo del fascismo io pongo la lotta sorda e implacabile di taluni gruppi industriali e finanziari, che nel loro folle egoismo temevano ed odiano il fascismo come il peggior nemico dei loro inumani interessi. […] Devo dire per ragioni di giustizia che il capitale italiano, quello legittimo, che si regge con la capacità delle sue imprese, ha sempre compreso le esigenze sociali, anche quando doveva allungare il collo per far fronte ai nuovi patti di lavoro. L'umile gente del lavoro mi ha sempre amato e mi ama ancora.”

Benito Mussolini (1883–1945) politico, giornalista e dittatore italiano

da Opera omnia, vol. 32, pp. 170-171
Origine: Erroneamente, si indica spesso come fonte di questa citazione un falso testamento di Mussolini, a volte definito "politico", diffuso in rete e composto da brani riportati in un ordine totalmente arbitrario e con omissioni non segnalate; si noti, a titolo di esempio, come l'incipit di tale falso testamento si ritrovi a pagina 182 del 32esimo volume dellOpera omnia, mentre la sua conclusione sia a pagina 181.

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“Oggi non ci sono più italiani di ponente o di levante, del continente o delle isole: ci sono soltanto degli italiani.”

Benito Mussolini (1883–1945) politico, giornalista e dittatore italiano

21 settembre 1938; da Opera omnia, vol. 29, p. 156

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“Nulla è più anarchico del potere, il potere fa praticamente ciò che vuole. E ciò che il potere vuole è completamente arbitrario o dettato da sua necessità di carattere economico, che sfugge alle logiche razionali. Io detesto soprattutto il potere di oggi. Ognuno odia il potere che subisce, quindi odio con particolare veemenza il potere di questi giorni. È un potere che manipola i corpi in un modo orribile, che non ha niente da invidiare alla manipolazione fatta da Himmler o da Hitler. Li manipola trasformandone la coscienza, cioè nel modo peggiore, istituendo dei nuovi valori che sono dei valori alienanti e falsi, i valori del consumo, che compiono quello che Marx chiama un genocidio delle culture viventi, reali, precedenti. Sono caduti dei valori, e sono stati sostituiti con altri valori. Sono caduti dei modelli di comportamento e sono stati sostituiti da altri modelli di comportamento. Questa sostituzione non è stata voluta dalla gente, dal basso, ma sono stati imposti dal nuovo potere consumistico, cioè la nostra industria italiana pluri-nazionale e anche quella nazionale degli industrialotti, voleva che gli italiani consumassero in un certo modo, un certo tipo di merce, e per consumarlo dovevano realizzare un nuovo modello umano.”

Pier Paolo Pasolini (1922–1975) poeta, giornalista, regista, sceneggiatore, attore, paroliere e scrittore italiano

Origine: Citato nel film del 2006 Pasolini prossimo nostro.

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“Buoni soldati, cattivi ufficiali; ma ricordate che senza di loro non avremmo la civiltà.”

Erwin Rommel (1891–1944) generale tedesco

riferito agli italiani

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“Faccio il tifo per Elisa che sta iniziando la sua avventura americana. Credo in lei e mi piacerebbe che fosse la prossima cantante italiana famosa all'estero. Avere una compagna di viaggio come lei sarebbe un onore per me e per l'Italia.”

Laura Pausini (1974) cantautrice italiana

Origine: Citato in Francesco Facchinetti, Laura Pausini parla del nuovo album e confessa..., TV Sorrisi e Canzoni, 17 novembre 2008.

“Io la tele la uso come sgabello, nulla di bello, fra', spegnila anche tu.”

Babaman (1975) cantante italiano

da L'italiano medio, n. 7
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“In Italia sembra che i rom siano sempre colpevoli di tutto. E la cosa più imperdonabile è l'ascesa di Matteo Salvini, spiegatemi voi perché se un italiano va all'estero è un cervello in fuga, mentre se un ragazzo viene da noi è un negro che ci ruba il lavoro e questo anche se ha due lauree.”

J-Ax (1972) rapper e cantautore italiano

Origine: Citato in J-Ax, imperdonabile ascesa di Salvini http://www.ansa.it/sito/notizie/cultura/musica/2015/05/01/j-ax-imperdonabile-ascesa-di-salvini_852f891e-dc9c-4799-9932-064f2b45e940.html, Ansa.it, 1° maggio 2015.

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“Mi vesto per il freddo e mangio per la fame, guardo gli altri che lo fanno se non sanno cosa fare.”

Babaman (1975) cantante italiano

da L'italiano medio, n. 7
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“La nostalgia e precoce nel mio paese | e prende ogni italiano dopo un bicchiere.”

J-Ax (1972) rapper e cantautore italiano

da I Bei Tempi, n. 4
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“Venti milioni di italiani sono in questo momento raccolti nelle piazze di tutta Italia. È la più gigantesca dimostrazione che la storia del genere umano ricordi.”

Benito Mussolini (1883–1945) politico, giornalista e dittatore italiano

dall'annuncio radiofonico della dichiarazione di guerra all'Etiopia, 2 ottobre 1935
Citazioni tratte dai discorsi

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“[In tema di aborto] Kant ci ha insegnato che l'uomo va trattato sempre come un fine e mai come un mezzo. Obbligare le donne alla generazione ogni volta che sono, rimangono incinte, significa trattare il corpo delle donne come mezzo di riproduzione, ma trattare il corpo della donna come mezzo di riproduzione confligge appunto con l'indicazione di Kant, che poi non è solo quella di Kant ma anche l'indicazione cristiana, che l'uomo va trattato come un fine e non come un mezzo, che l'uomo è persona e non strumento di generazione. Il problema si ripropone in Italia a causa della sudditanza generalizzata dei politici italiani nei confronti delle esigenze della Chiesa cattolica: io quando vedo le genuflessioni sia a destra che a sinistra nei confronti della Chiesa cattolica, mi domando: dov'è mai lo Stato italiano? Il quale per definizione come ogni Stato deve essere laico, intendendo con la parola laico, laico è una parola greca che vuol dire "bene comune". Allora il laico è colui che deve farsi carico delle istanze di tutti, non delle istanze di un principio di fede: questa è una cosa molto importante. I laici ritengono poi di non poter disporre di una morale che non discenda dal voler di Dio, ma una morale che discende dal volere di Dio è tipica delle morali primitive, dove gli uomini non sapendo dare delle leggi a se stessi hanno dovuto ancorarla ad una volontà superiore. Ma dopo abbiamo avuto l'illuminismo, abbiamo cominciato a ragionare; anche se con poco coraggio, il nostro cervello lo sappiamo anche usare. E allora a questo punto è possibile benissimo costruire una morale laica, fondata innanzitutto su quel principio di Kant che abbiamo segnalato, e poi su un altro principio, molto importante: che la morale è fatta per gli uomini, non gli uomini per la morale. Questa è un'altra frase di Kant che fa, che riproduce esattamente con un altro linguaggio quello che Gesù Cristo aveva detto: il sabato è fatto per gli uomini, non gli uomini per il sabato. Cioè: guai a piegare l'uomo alla legge e assumere la legge come giudizio nei confronti dell'uomo, perché quello che c'è da salvare non è il principio della legge, quello che c'è da salvare è l'uomo.”

Umberto Galimberti (1942) filosofo e psicoanalista italiano

dall'intervento radiofonico Corpo delle donne, Podcast Radio Feltrinelli

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“Nessun ferro più della spada è adatto a scavare oro.”

Papa Pio II (1405–1464) 210° vescovo di Roma e papa della Chiesa cattolica

da I commentari; citato in Frasi celebri della letteratura italiana, Vallardi, Milano, 1994, p. 280. ISBN 88-11-93614-4

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“Io trovo vergognoso che tanti italiani e tanti europei abbiano scelto come vessillo il signor (si fa così per dire) Arafat. Questa nullità che grazie ai soldi della Famiglia Reale Saudita fa il Mussolini ad perpetuum e che nella sua megalomania credi di passare alla Storia come il George Washington della Palestina. Questo sgrammaticato che quando lo intervisti non riesce nemmeno a compilare una frase completa, un discorso articolato. Sicché per ricomporre il tutto, scriverlo, pubblicarlo, duri una fatica tremenda e concludi che paragonato a lui perfino Gheddafi diventa Leonardo da Vinci. Questo falso guerriero che va sempre in uniforme come Pinochet, mai che indossi un abito civile, e che tuttavia non ha mai partecipato ad una battaglia. La guerra la fa fare, l'ha sempre fatta fare, agli altri. Cioè ai poveracci che credono in lui. Questo pomposo incapace che recitando la parte del Capo di Stato ha fatto fallire i negoziati di Camp David, la mediazione di Clinton. No-no-Gerusalemme-la-voglio-tutta-per-me, Questo eterno bugiardo che ha uno sprazzo di sincerità soltanto quando (en privè) nega a Israele il diritto di esistere, e che come dico nel mio libro si smentisce ogni cinque secondi. Fa sempre il doppio gioco, mente perfino se gli chiedi che ora è, sicché di lui non puoi fidarti mai. Mai! Da lui finisci sistematicamente tradito. Questo eterno terrorista che sa fare solo il terrorista (stando al sicuro) e che negli Anni Settanta cioè quando lo intervistai addestrava pure i terroristi della Baader-Meinhof. Con loro, i bambini di dieci anni. Poveri bambini. (Ora li addestra per farne kamikaze. Cento baby-kamikaze sono in cantiere: cento!). Questa banderuola che la moglie la tiene a Parigi, servita e riverita come una regina, e che il suo popolo lo tiene nella merda. Dalla merda lo toglie soltanto per mandarlo a morire, a uccidere e a morire, come le diciottenni che per meritarsi l'uguaglianza con gli uomini devono imbottirsi d'esplosivo e disintegrarsi con le loro vittime. Eppure tanti italiani lo amano, sì. Proprio come amavano Mussolini. Tanti altri europei, lo stesso.”

Oriana Fallaci (1929–2006) scrittrice italiana

Origine: Da Sull'antisemitismo http://www.oriana-fallaci.com/18-aprile-2002/articolo.html, Panorama, 18 aprile 2002.

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“[Al giudice, che prima della condanna a 20 anni e 4 mesi di carcere gli aveva chiesto che cosa avrebbero fatto i comunisti se l'Italia fosse entrata in guerra] Voi fascisti porterete l'Italia alla rovina, e a noi comunisti spetterà salvarla!”

Antonio Gramsci (1891–1937) politico, filosofo e giornalista italiano

Origine: Citato in Palmiro Togliatti, Il partito comunista italiano, Editori Riuniti, Roma 1997<sup>4</sup>, cap. VIII, p. 80.

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“Amore mio, ma che gli hai fatto tu a quest'aria che respiro e come fai a starmi dentro ogni pensiero… giuralo ancora che tu esisti per davvero.”

Claudio Baglioni (1951) cantautore italiano

da Con tutto l'amore che posso, Bastogi Editrice Italiana, Foggia, 1997

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“Io sono nato italiano, ma il nome l'ho cambiato da Alessandro a J-Ax | negli anni '80 pensavo che oggi saremmo volati in giro col Jetpack.”

J-Ax (1972) rapper e cantautore italiano

da Deca Dance, n. 2
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“Ché se tu fiderai nelli italiani, sempre aurai delusione.”

Gianni Brera (1919–1992) giornalista e scrittore italiano

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“[Sull'atteggiamento dell'opposizione al disegno di legge volto ad introdurre la c. d. aggravante di omofobia nel codice penale italiano. ] Onestamente, dopo quasi mille giorni che il provvedimento in esame è all'ordine del giorno e dopo tanti tentativi, da parte mia, di arrivare ad una mediazione, l'impressione è quella di avere davanti un muro di gomma. Per ogni soluzione offerta alle obiezioni sollevate se ne sollevavano delle nuove. Riassumo tutti gli ostacoli che ho cercato di superare. Accantonato il reato di opinione perché bocciato, l'obiezione è diventata la nozione di orientamento sessuale. Quando questa nozione è stata espunta con la diversa formulazione proposta, cioè omofobia e transfobia, omosessualità e transessualità, l'obiezione ha riguardato la ragionevolezza della ridotta applicazione dell'aggravante alla sola omosessualità e transessualità. Superato ciò con l'estensione dell'aggravante ad altre categorie di soggetti discriminati per età, sesso, ovvero disabilità, il problema è l'esatta corrispondenza con l'articolo 19 del Trattato. Il muro di gomma ancora resiste e assume forme sempre più nuove. Una delle novità dell'ultima ora sarebbe l'esigenza di tutelare la privacy della vittima del reato, che potrebbe avere interesse a non rendere manifesta attraverso un processo la propria omosessualità o transessualità. Si dice che l'aggravante determinerebbe l'esigenza di verificare in sede processuale se la vittima sia realmente omosessuale o transessuale. Cari colleghi, ciò è abbastanza bizzarro, perché è a tutti ben chiaro che la ratio dell'aggravante è quella di punire il movente di un soggetto, che commette un reato in ragione della presunta condizione umana di un'altra persona. Con la nuova aggravante non si vuole tutelare l'omosessuale in quanto omosessuale, ma si vuole punire un soggetto che delinque solo in quanto ritiene di avere dinanzi a sé una persona diversa da lui e quindi inferiore. Che la vittima sia o non sia omosessuale o transessuale è del tutto irrilevante. Il muro di gomma ha, però, assunto forme paradossali quando in Commissione esponenti della maggioranza hanno criticato l'uso della nozione di omosessualità e transessualità ritenendo migliore quella di «orientamento sessuale», prevista dall'articolo 19 del Trattato. È un'obiezione paradossale, a parer mio, in quanto proprio la nozione di orientamento sessuale era stata oggetto della loro precedente questione pregiudiziale di costituzionalità. La mia sensazione che la maggioranza volesse procedere all'indietro invece che verso l'applicazione di un testo condiviso ha avuto qui una conferma.”

Paola Concia (1963) politica italiana

Origine: Citato in Seduta della Camera dei Deputati n. 476 di lunedì 23 maggio 2011 http://documenti.camera.it/apps/commonServices/getDocumento.ashx?idLegislatura=16&sezione=assemblea&tipoDoc=pdf&idseduta=476 – XVI Legislatura – Resoconto stenografico dell'Assemblea – Discussione della proposta di legge: Soro ed altri: Norme per la tutela delle vittime di reati per motivi di omofobia e transfobia (A.C. 2802-A). Camera dei Deputati, 23 maggio 2011.

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“Io mi sento italiano al 100%. Il mio approccio alla vita è fisico, emotivo ed artistico, proprio come, secondo me, è quello degli italiani.”

Sylvester Stallone (1946) attore, sceneggiatore, regista , produttore cinematografico, scrittore ed imprenditore statunitense di origine i…
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“In Italia a fare la dittatura non è tanto il dittatore quanto la paura degli italiani e una certa smania di avere, perché è più comodo, un padrone da servire. Lo diceva Mussolini: «Come si fa a non diventare padroni di un paese di servitori?»”

Indro Montanelli (1909–2001) giornalista italiano

Origine: Dall'intervista di Pasquale Cascella, Montanelli: «Il regime? È alle porte, inutile aspettare il dittatore», l'Unità, 25 ottobre 1994, p. 5.

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“Come nei sabati sera in provincia | che sembra tutto finito poi ricomincia. | Come in un sabato sera italiano | che sembra tutto perduto poi ci rialziamo.”

Jovanotti (1966) cantautore, rapper e disc jockey italiano

da Sabato, disco 1, n. 2
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“Se io fossi italiano sarei stato con voi [Mussolini] fin dal principio […] il vostro movimento ha reso un servigio al mondo intero.”

Winston Churchill (1874–1965) politico, storico e giornalista britannico

nel 1927, ai giornalisti nel corso di una sua visita a Roma
Su Mussolini ed il fascismo
Origine: Citato in Richard Lamb, Mussolini e gli inglesi, p. 108

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“In tele vedo stronzi che saranno famosi, per ora sono solo merchandising, asini da traini, fanno sì che un terzo ci guadagni.”

Babaman (1975) cantante italiano

da L'italiano medio, n. 7
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“Gli italiani corrono sempre in aiuto del vincitore.”

Ennio Flaiano (1910–1972) scrittore italiano

citato in Giuseppe Prezzolini, Italia fragile, Pan, Milano 1975
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“Abbiamo fatto l'Europa, | facciamo anche l'Italia.”

Giorgio Gaber (1939–2003) cantautore, commediografo e regista teatrale italiano

da Io non mi sento italiano, n. 3
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“L’angoscia prevalente dei genitori ipermoderni è quella di essere sufficientemente amati dai loro figli. Si tratta di un’aberrazione generazionale.”

Massimo Recalcati (1959) psicoanalista italiano

libro Patria senza padri. Psicopatologia della politica italiana

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“Mercoledì 18 febbraio
Prima dell'alba siamo passati tra Capri e il Continente e siamo entrati nel Golfo di Napoli. Ero sul ponte. L'indistinta massa del Vesuvio fu presto in vista. L'ho riconosciuta da un quadro (della mamma?). Ben presto ho «sentito» la città. Luci brillanti. Siamo stati trattenuti a bordo fino alle nove dalla polizia che se la prende con comodo. Con alcuni altri sono sceso all'Hotel de Geneve. Colpito dalla prima apparizione di Napoli. Grandi folle, strade belle, edifici alti. A colazione Rhinelander e Friedman han detto che sarebbero andati a Pompei. Mi sono unito a loro, le ferrovie sono dovunque le stesse. Siamo passati attraverso Portici, Resina, Torre del Greco. Pompei è uguale ad ogni altra città. La stessa antica umanità. Che si sia vivi o morti non fa differenza. Pompei è un sermone incoraggiante. Amo più Pompei che Parigi. C'erano delle guardie silenziose come il Mar Morto. Al Vesuvio a dorso di cavallo. Vigneti sulle pendici. Arrampicata sulle ceneri. Aggrappato alla guida. Discussione. Il vecchio cratere di Pompei. Il cratere attuale è come una vecchia miniera abbandonata. L'uomo che brucia. Rosso e giallo. Tuoneggiante. Boati. Una lingua di fuoco. Sono sceso nel cratere. Liquirizia congelata. Son sceso giù in fretta. Crepuscolo. Cavalcata nel buio. All'Annunziata trovato un vetturino per Napoli. Una corsa nel freddo senza soprabito. Di ritorno all'Hotel a mezzanotte. La strada e la campagna erano silenziose. Un sobborgo. Cena a letto.”

Herman Melville (1818–1891) scrittore statunitense

Origine: Diario italiano, pp. 23-24

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“[Riferito alla stampa italiana dopo la partita con la Juventus] Non parlo con dei maledetti bastardi truffatori!”

Brian Clough (1935–2004) calciatore e allenatore di calcio inglese

Origine: Citato in David Peace, Il maledetto United, p. 240

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“Grande civiltà di Napoli: la città più civile del mondo. La vera regina delle città, la più signorile, la più nobile. La sola vera metropoli italiana.”

Elsa Morante (1912–1985) scrittrice e saggista italiana

Origine: Citato in laltrosud.it http://www.laltrosud.it/HannodettodiNapoli/tabid/66/language/it-IT/Default.aspx.

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