“Mia madre mi disse: «Non devi giocare | con gli zingari nel bosco» | ma il bosco era scuro, l'erba già verde, | lì venne Sally con un tamburello. | Ma il bosco era scuro, l'erba già alta, | dite a mia madre che non tornerò.” Fabrizio De André (1940–1999) cantautore italiano da Sally, n.° 7 Erba
“Rifanno il giuoco del girotondo | i mulinelli spirati nella via. | Anch'io c'ero in mezzo | nei lunghi giorni di fango e di sole. | Mia madre dorme a un'ora di notte| e sogna le mie guerre nella strada | irta di unghie nere e di spade: | la strada ch'era il campo della lippa | e l'imbuto delle grida rissose | di noi monelli più figli alle pietre. | Mamma, scacciali codesti morti | se senti la mia pena nei lamenti | dei cani che non ti danno mai pace. | E non andare a chiudermi la porta | per quanti affanni che ti ho dato | e nemmeno non ti alzare | per coprirmi di cenere la brace. | Sto in viuzze del paese a valle | dove ha sempre battuto il cuore | del mandolino nella notte. | E sto bevendo con gli zappatori, | non m'han messo il tabacco nel bicchiere, | come per lo scherzo ai traditori; | abbiamo insieme cantato | le nenie afflitte del tempo passato | col tamburello e la zampogna.” Rocco Scotellaro libro Tutte le poesie Tutte le poesie, Le nenie Notte , Sui cani , Sulla pace , Sole
“In una dolcezza sovrumana finiva di sciogliersi il groppo arido che da tanto gli riempiva il petto, e davanti alla sua leggerezza si aprivano con crescente rapidità tanti velari fatti di luce, di quella luce da cui era penetrato. Anch'egli non era più che luce fuggente nell'etere verso uno spazio infinito, allucinante. Come il ronzìo di un'elica lo seguiva un'eco di musiche vaghe, accordi di chitarre, d'arpe, viole, cembali e tamburelli, campanelli argentei…. e oramai lontanissimi degli sprazzi rossastri…. rosei…. quasi indistinti.” Aldo Palazzeschi (1885–1974) scrittore e poeta italiano Origine: Il palio dei buffi, p. 52 Luce , Sulla musica