Origine: Citato in Karen Armstrong, Storia di Dio: 4000 anni di religioni monoteiste, traduzione di Aldo Mosca, Marsilio Editori, 1995, p. 187.
Abū Yūsuf Yaʿqūb ibn Isḥāq al-Kindī, in arabo: ﺍﺑﻮ ﻳﻮﺳﻒ يعقوب بن اسحاق الكندي , è stato un musicista, astrologo, matematico, filosofo, fisico, astronomo e scienziato arabo.
Al-Kindi fu il primo dei filosofi peripatetici musulmani ed è famoso per aver introdotto la filosofia greca nel mondo arabo.
Il contatto con i "filosofi dell'antichità" , e in particolare Aristotele, ebbe un profondo effetto sul proprio sviluppo intellettuale, portandolo a scrivere numerosi trattati originali su una varietà di soggetti, dalla metafisica all'etica, dalla matematica alla farmacologia e all'astrologia, ma non all'alchimia che era dal filosofo arabo considerata una cialtroneria.
In matematica, al-Kindī ebbe un ruolo importante per l'introduzione dei numerali indiani nel mondo islamico e cristiano. Fu pioniere della crittoanalisi individuando diversi nuovi metodi per decrittare un codice cifrato. Utilizzando la propria competenza di matematico e medico sviluppò una scala per consentire ai medici di quantificare la potenza dei medicamenti. Fece esperimenti di musicoterapia.
Caduto in disgrazia sotto il califfato di al-Mutawakkil , al-Kindī morì verso l'866 .
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Origine: Citato in Karen Armstrong, Storia di Dio: 4000 anni di religioni monoteiste, traduzione di Aldo Mosca, Marsilio Editori, 1995, p. 187.