Alessandra Kersevan è una saggista e editrice italiana, specializzata in storia e cultura del Friuli-Venezia Giulia e del confine orientale nella prima metà del XX secolo.
Sulla scorta dei lavori di Teodoro Sala ed Enzo Collotti, fa parte di quel gruppo di storici che a partire dagli anni novanta del XX secolo ha intrapreso ricerche sui crimini di guerra italiani.
I suoi studi in tale settore si sono concentrati prevalentemente sulle attività del Regio Esercito nel teatro bellico Jugoslavo e sui campi di internamento per civili jugoslavi.
Dal 2012 fa inoltre parte del comitato scientifico e artistico della onlus Coordinamento Nazionale per la Jugoslavia, associazione che ha come punti di riferimento ideali e politico-culturali la Jugoslavia socialista e il suo fondatore Tito.
Alle citate ricerche Kersevan ha abbinato una continua attività in conferenze e dibattiti, dedicati in modo particolare ai temi relativi alle foibe e all'esodo giuliano dalmata.
A causa di dette attività Kersevan è frequentemente oggetto di critiche e contestazioni da parte di storici accademici, associazioni legate al mondo degli esuli istriani, esponenti politici di destra e movimenti neofascisti come CasaPound e Forza Nuova, nonché minacce e tentativi violenti di interruzione delle sue conferenze da parte di militanti di estrema destra.
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