“Se questa non piace, non voglio più scrivere di musica.”
Origine: Scritto sulla musica di un'aria in Orlando finto pazzo.
Antonio Lucio Vivaldi è stato un compositore e violinista italiano cittadino della Repubblica di Venezia, esponente di spicco del tardo barocco veneziano.
Detto il Prete Rosso per il colore dei capelli, fu uno dei violinisti più virtuosi del suo tempo e uno dei più grandi compositori di musica barocca. Considerato il più importante, influente e originale musicista italiano della sua epoca, Vivaldi contribuì significativamente allo sviluppo del concerto, soprattutto solistico, genere iniziato da Giuseppe Torelli, e della tecnica del violino e dell'orchestrazione. Non trascurò inoltre l'opera lirica. Vastissima la sua opera compositiva che comprende inoltre numerosi concerti, sonate e brani di musica sacra.
Le sue opere influenzarono numerosi compositori del suo tempo tra cui Bach, Pisendel, Heinichen, Zelenka, Boismortier, Corrette, De Fesch, Quantz.
Come per molti compositori barocchi, dopo la sua morte il suo nome e la sua musica caddero nell'oblio. Solo grazie alla ricerca di alcuni musicologi del XX secolo, come Arnold Schering, Marc Pincherle, Alberto Gentili e Alfredo Casella, Vivaldi riemerse, diventando oggi uno dei compositori più noti ed eseguiti.
Le sue composizioni più note sono i quattro concerti per violino conosciuti come Le quattro stagioni, celebre esempio di musica a soggetto.
“Se questa non piace, non voglio più scrivere di musica.”
Origine: Scritto sulla musica di un'aria in Orlando finto pazzo.
Origine: Iscrizione autografa nel basso cifrato del concerto per Pisendel P. 228.
Origine: Al conte Bentivoglio d'Aragona, 16 novembre 1737.
Origine: Fonte: Reinhard Strohm, The operas of Antonio Vivaldi, Firenze, Olschki, 2008, II, p. 558. ISBN 9788822256829. Dedica dell'opera L'Adelaide del 1735 al "Capitano e Vice Podestà" di Verona Antonio Grimani.
“If you don't like this, I'll stop writing music.”
Se questa non piace, non voglio più scrivere di musica.
Quoted in: Michael Talbot (1978) Vivaldi, p. 90
An ironic note written upon an aria score of his opera Orlando Furioso (1727).