Origine: Citato in Tucidide, La guerra del Peloponneso, VI, 33-34.
Ermocrate, figlio di Ermone , è stato un politico e militare siceliota.
Eletto strategos di Siracusa durante la spedizione ateniese in Sicilia, è considerato un personaggio di primo piano anche nel contesto precedente; egli fu autore di un celebre discorso avvenuto durante il congresso di Gela, tramandatoci grazie allo storico greco Tucidide, il cui obiettivo fu il richiamo all'unità siceliota per contrastare i nemici ateniesi. Determinante fu la sua strategia negli anni dell'assedio attico alla polis di Siracusa. Conseguita la vittoria finale contro Atene, Ermocrate nel 412 a.C. fu fautore di una spedizione contro gli alleati di Atene e quindi a favore della lega del Peloponneso.
Rimasto in Ionia diversi anni, ricevette la notizia dell'avvenuto suo esilio per volere del neo-governo democratico radicale instaurato da Diocle in sua assenza. Per il buon operato militare conseguito in qualità di ammiraglio peloponnesiaco, Ermocrate venne appoggiato dal satrapo Farnabazo II per il suo rientro in patria; con l'oro persiano il generale esule poté procurarsi navi e uomini e approdare in Sicilia nel 408 a.C. presso la polis di Messane.
Dopo l'avvenuta distruzione di Selinunte, a causa dell'insorgere di una nuova guerra greco-punica, Ermocrate si fece padrone di quella città, ricostruendola e ripopolandola. Morì infine in seguito di una rivolta popolare avvenuta nel 407 a.C. all'interno di Siracusa, dopo che egli, insieme a un gruppo fidato di suoi philoi, aveva tentato di rientrare forzatamente nella polis. Se questa rivolta fu da una parte la disfatta di Ermocrate, dall'altra fu una parziale vittoria per Dionisio, futuro tiranno di Siracusa, che combatté tra le file dei seguaci di Ermocrate.
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Origine: Citato in Tucidide, La guerra del Peloponneso, VI, 33-34.