“Da me son fatti i miei pensier diversi.”
num. II secondo il Marsand, canz. III dell'ediz. Mestica
Sonetto in vita di M. Laura
“Da me son fatti i miei pensier diversi.”
num. II secondo il Marsand, canz. III dell'ediz. Mestica
Sonetto in vita di M. Laura
“Tempo non mi parea da far riparo | Contr' a' colpi d'Amor.”
num. 3
Sonetto in vita di M. Laura
VIII secondo Marsand, X nell'ed. Mestica
Sonetto in vita di M. Laura
“Intendami chi po', ch'i' m'intend'io.”
num. IX secondo Marsand; canz. XI secondo Mestica; v. 17
Sonetto in vita di M. Laura
Variante: Intendami chi pò, ch'i' m'intend'io.
“E già di là dal rio passato è 'l merlo.”
Num. IX, nell'ed. Marsand, num. XI nell'ed. Mestica
Sonetto in vita di M. Laura
“I' benedico il loco e 'l tempo e l'ora.”
Num. X, secondo il Marsand, com.: Quando fra l'altre donne ad ora ad ora; nell'ed. Mestica, son. XII
Sonetto in vita di M. Laura
“Nel mondo | Sua ventura ha ciascun dal dì che nasce.”
Num. XXXV nell'ed. Marsand, sonetto CCLXII nell'ed. Mestica
Sonetto in vita di M. Laura
Variante: Cosí nel mondo
sua ventura à ciascun dal dí che nasce.
“Che 'nanzi al dì de l'ultima partita | Uom beato chiamar non si convene.”
Num. XXXVI nell'ed. Marsand, sonetto XLIII nell'ed. Mestica
Sonetto in vita di M. Laura
Variante: Inanzi al dí de l'ultima partita
huom beato chiamar non si convene.
“Non era l'andar suo cosa mortale | Ma d'angelica forma.”
XLI nell'ed. Marsand, LXIX nell'ed. Mestica
Sonetto in vita di M. Laura
“Poi che mia speme è lunga a venir troppo.”
n. LIX secondo Marsand, LXVII secondo Mestica, v. 1
Sonetto in vita di M. Laura
“Né del vulgo mi cal né di fortuna.”
num. LXXVIII secondo il Marsand, sonetto XCI secondo il Mestica
“Femina è cosa mobil per natura.”
Num. CXXXI nell'ed. Marsand, sonetto CL nell'ed. Mestica
Sonetto in vita di M. Laura
“Lo spirito è pronto, ma la carne è stanca.”
Num. CLIV nell'ed. Marsand, sonetto CLXXIII nell'ed. Mestica
Sonetto in vita di M. Laura
“Il mondo, più che io lo giro, e meno mi piace.”
da Lettere di Francesco Petrarca delle cose familiari
da Familiarum rerum libri; in Francesco Petrarca, Opere, vol. I, Sansoni, 1990
“Quegli cui non è castigo sufficiente una moglie, è degno di averne parecchie.”
Quem una uxor non castigat, dignus est pluribus.
Origine: Da De remediis utriusque fortune; citato in Giuseppe Fumagalli, L'ape latina, Hoepli, 1987.
“[…] ventosa gloria è il cercar fama dalla splendidezza delle parole.”
dalla Lettera ai posteri, in Del disprezzo del mondo, dialoghi tre, prima versione italiana del rev. prof. Giulio Cesare Parolari, coi tipi di Luigi di Giacomo Pirola, Milano 1857
da Frammenti. Rime estravaganti http://www.liberliber.it/mediateca/libri/p/petrarca/frammenti_rime_estravaganti/pdf/petrarca_frammenti_rime_estravaganti.pdf, 20, vv. 65-70; p. 43