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Frasi di Giorgio Gaber
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Giorgio Gaber, nome d'arte di Giorgio Gaberščik , è stato un cantautore, commediografo, regista teatrale e attore teatrale e cinematografico italiano tra i più influenti dello spettacolo e della musica italiana del secondo dopoguerra.

Affettuosamente chiamato "Il Signor G" dai suoi estimatori, è stato anche un chitarrista di valore, tra i primi interpreti del rock and roll italiano .

Molto apprezzate sono state anche le sue performance come autore ed attore teatrale; è stato iniziatore, assieme al suo collaboratore Sandro Luporini, del "genere" del teatro canzone.

Tra le varie dediche, nel 2004, a Giorgio Gaber viene intitolato il rinnovato auditorium sotterraneo del Grattacielo Pirelli di Milano.

Per Gaber... io ci sono è il titolo del triplo cd evento uscito il 13 novembre 2012, a quasi dieci anni dalla morte del grande cantautore milanese, con cinquanta artisti che hanno reinterpretato i suoi brani.

È uno tra gli artisti con il maggior numero di riconoscimenti da parte del Club Tenco, con due Targhe ed un Premio Tenco.

✵ 25. Gennaio 1939 – 1. Gennaio 2003
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Giorgio Gaber Frasi e Citazioni

“Io ti sfioro e non so quanto sia emozionante, | tu mi guardi e mi chiedi se sono presente, | io penso alla nostra impotenza, ad un gesto d'amore.”

Giorgio Gaber

L'impotenza, CD 1, n. 11
Far finta di essere sani

Sull'amore

“Quanta resistenza | e quanta esagerata insofferenza | qualche volta anche per niente. | E questa strana unione | che ogni giorno si trasforma | lentamente.”

Giorgio Gaber

da Ora che non son più innamorato, n. 2
I borghesi

“E noi colitici, | un po' individualisti ma simpatici, | insieme diventiamo più politici | ma democratici. | Ci organizziamo ed uniti marciamo | sicuri del successo.”

Giorgio Gaber

da La marcia dei colitici, CD 2, n. 1
Far finta di essere sani

Successo

“Signore delle chiese e dei santi, | Signore delle suore e dei preti | prova ad esserlo, se credi, | anche dei cortili, delle fabbriche, | delle puttane, dei ladri.”

Giorgio Gaber

da Preghiera, n. 14
Il signor G

Puttana

“A proposito del nome | proprio G come mio nonno, | avrei voglia di reagire | ma per ora ho troppo sonno.”

Giorgio Gaber

da Il signor G nasce, n. 2
Il signor G

“Ho visto un uomo matto | è impressionante come possa fare effetto, | un uomo solo, abbandonato, dimenticato | dietro le sbarre sempre chiuse di un cancello.”

Giorgio Gaber

da Dall'altra parte del cancello, CD 1, n. 15
Far finta di essere sani

“E noi colitici | che siamo tutti un po' psicosomatici, | sensibili ai problemi più drammatici | degli stomaci, | non con la mente | ma visceralmente abbiamo i nostri slanci.”

Giorgio Gaber

da La marcia dei colitici, CD 2, n. 1
Far finta di essere sani

Problema

“Scusa cara | ci sono dei momenti, | vien voglia di andar via, | non sai che cosa vuoi.”

Giorgio Gaber

da Evasione, n. 5
I borghesi

“Perché da sempre l'attesa è il destino | di chi osserva il mondo | con la curiosa sensazione | di aver toccato il fondo.”

Giorgio Gaber

da L'attesa, lato B, n. 1
Anni Affollati

In attesa , Sensazione , Sul destino , Sul mondo

“A cosa pensi, mio signor G? | Pensi alla vita a ciò che finì, | a ciò che hai detto, a ciò che hai fatto, | al tuo coraggio, al tuo passato che è già passato.”

Giorgio Gaber

da Il signor G sul ponte, n. 8
Il signor G

Passato , Coraggio , Sulla vita

“Ed io che ho lavorato, lavorato, lavorato | ora mi fermo un momento a guardare | quel seguirsi di errori e il mio passato | e quella vita che mi avete rubato.”

Giorgio Gaber

da Il signor G incontra un albero, n. 12
Il signor G

Albero , Errore , Passato , Sulla vita

“Schiuma, soffice, morbida, bianca, lieve, lieve | sembra panna, sembra neve.”

Giorgio Gaber

da Lo shampoo, CD 1, n. 8
Far finta di essere sani

“E la Chiesa si rinnova per la nuova società | e la Chiesa si rinnova per salvar l'umanità.”

Giorgio Gaber

da La Chiesa si rinnova, n. 4
I borghesi

“Quanta gente affezionata | che premura, che assistenza | c'è una busta sigillata | state calmi, che impazienza. | Ma c'è scritto solamente | «G saluta la sua gente». | S'è mangiato tutti i soldi | non vi lascia proprio niente.”

Giorgio Gaber

da Il signor G muore, n. 17
Il signor G

Sulla salute

“Com'è grande e vuoto, è docile, è fragile, | ubbidiente, riflessivo, indifeso, inoffensivo, | debole, meschino, vigliacco, | inchinato, prostrato, sudato, | consenziente, affaticato, inutile, inutile, inutile, | un uomo inutile, inutile, inutile, | una palla inutile.”

Giorgio Gaber

da L'uomo sfera, n. 6
I borghesi

“E incomincia fra i commenti | la sfilata dei parenti | ma io proprio non capisco | perché son così contenti.”

Giorgio Gaber

da Il signor G nasce, n. 2
Il signor G

“In un dente anormale non c'è niente di male | ma per colpa di uno strano destino | ci risulta dai dati che altri figli son nati | tutti quanti con lo stesso dentino.”

Giorgio Gaber

da Il dente della conoscenza, CD 1, n. 10
Far finta di essere sani

Conoscenza , Sul destino , il male

“Da quando sei sposata | non è più come prima, | ti trovo un po' cambiata | l'amore ti rovina.”

Giorgio Gaber

da Due donne, n. 10
I borghesi

Sulle donne , Sull'amore

“La voglia di andare, la voglia di reagire | con quanto coraggio, con quanta paura. | La voglia di fare e di ricominciare | con tutta la rabbia, con tutto l'amore.”

Giorgio Gaber

da Il signor G dalla parte di chi, n. 7
Il signor G

Rabbia , Coraggio , Sulla paura , Sull'amore

“Forse la comune | non ha senso la famiglia coniugale | ho bisogno di trovare un'apertura | a una vita troppo chiusa, troppo uguale.”

Giorgio Gaber

da La comune, CD 1, n. 5
Far finta di essere sani

Sulla famiglia , Senso , Sulla vita

“È nato in un prato un fiore colorato, | è nato in un prato un fiore già appassito, | il fiore colorato è stato concimato, | il fiore già appassito è stato trascurato.”

Giorgio Gaber

da Io mi chiamo G, n. 3
Il signor G

“E se in qualche parte del mondo c'è un dramma | il Papa è sempre pronto e manda un telegramma. | Nel testo si commuove, depreca, è solidale | insomma gli dispiace come a uno normale.”

Giorgio Gaber

da La Chiesa si rinnova, n. 4
I borghesi

Sul mondo

“Mi scusi Presidente | ma questo nostro Stato | che voi rappresentate | mi sembra un po' sfasciato. | È anche troppo chiaro | agli occhi della gente | che tutto è calcolato | e non funziona niente.”

Giorgio Gaber

da Io non mi sento italiano, n. 3
Io non mi sento italiano

“L'attesa è una suspense elementare, | è un antico idioma che non sai decifrare, | è un'irrequietezza misteriosa e anonima, | è una curiosità dell'anima.”

Giorgio Gaber

da L'attesa, lato B, n. 1
Anni Affollati

In attesa , Anima

“Un'emozione non so che cosa sia | ma ho imparato che che va buttata via. | Dolce prudenza, ti prego, resta ancora con me | da troppo tempo non vivo grazie a te.”

Giorgio Gaber

da Un'emozione, CD 2, n. 3
Far finta di essere sani

Tempo

“Se sapessi parlare di Maria, | se sapessi davvero capire la sua esistenza | avrei capito esattamente la realtà, | la paura, la tensione, la violenza, | avrei capito il capitale, la borghesia, | ma la mia rabbia è che non so parlare di Maria | la libertà, Maria la rivoluzione, Maria il Vietnam, la Cambogia, | Maria la realtà.”

Giorgio Gaber

da Chiedo scusa se parlo di Maria, CD 2, n. 11
Far finta di essere sani

Rabbia , Sulla paura , La libertà , Realtà

“I borghesi son tutti dei porci, | più sono grassi e più sono lerci, | più son lerci e più c'hanno i milioni, | i borghesi son tutti…”

Giorgio Gaber

da I borghesi, n. 1
I borghesi

“Son convinto che sia meglio quello giallo senza canfora | i migliori son più cari perché sono antiforfora.”

Giorgio Gaber

da Lo shampoo, CD 1, n. 8
Far finta di essere sani

“E guardando i giornali con un minimo di ironia | li dovremmo sfogliare come romanzi di fantasia | che poi il giorno dopo e anche il giorno stesso | vanno molto bene per accendere il fuoco | o per andare al cesso.”

Giorgio Gaber

da C'è un'aria, n. 9
Io non mi sento italiano

“Ma la televisione che ti culla dolcemente | presa a piccole dosi direi che è come un tranquillante | la si dovrebbe trattare in tutte le famiglie | con lo stesso rispetto che è giusto avere | per una lavastoviglie.”

Giorgio Gaber

da C'è un'aria, n. 9
Io non mi sento italiano

Sulla famiglia

“La patata per natura è di sinistra, | spappolata nel purè è di destra, | la pisciata in compagnia è di sinistra, | il cesso è sempre in fondo a destra.”

Giorgio Gaber

da Destra/sinistra, disco 2, n. 7
E pensare che c'era il pensiero

Natura

“Le parole, definiscono il mondo, se non ci fossero le parole, non avemmo la possibilità di parlare, di niente. Ma il mondo gira, e le parole stanno ferme, le parole si logorano invecchiano, perdono di senso, e tutti noi continuiamo ad usarle, senza accorgerci di parlare, di niente.”

Giorgio Gaber

da Destra/sinistra, disco 2, n. 7
E pensare che c'era il pensiero

Senso , Sul mondo , Perdono

“Non so se è fratellanza o scienza, | istinto naturale o amore, | il sociale è una nozione delle più confuse | che per ragioni misteriose abbiamo il dovere di salvare.”

Giorgio Gaber

da Il sociale, n. 7
Gaber

Sull'amore , Scienza

“Non esiste né luogo, né tempo, | distanza non esiste, | io sono gli uomini del passato canuti e saggi, | io sono gli uomini del futuro smarriti e scaltri, | io sono come tutti io sono gli altri.”

Giorgio Gaber

da Gli altri, n. 1
Gaber

Passato , Futuro , Tempo , Sugli uomini

“E ti lasciano libero | con questa cosa dentro, | con quel milione di molecole | che non ti ubbidiscono più, | che lavorano per conto loro, | che proliferano silenziose | e non le vedremo mai | quelle molecole pazze | cancerose. | Non sapremo nemmeno se sono esistite | quelle cellule ingorde insaziabili enormi, | voraci affamate di noi ci mangeranno | come vermi.”

Giorgio Gaber

da Il cancro, disco 2, n. 11
Libertà obbligatoria

“Ma quello che succede in fondo ai tuoi polmoni, o al tuo intestino, è quello che conta, è qualcosa che ti hanno messo dentro, e ti mangia piano piano, come un cancro. Hanno inventato un nemico molto più geniale, che non si vede, un nemico segreto e consapevole che ti viene incontro, hanno inventato il cancro.”

Giorgio Gaber

da Il cancro, disco 2, n. 11
Libertà obbligatoria

Sul segreto