„Chi vuol veder quanto penare un core | Può mai tra noi, venga a mirar l'invitta | Vergine eccelsa, che dal duol trafitta, | Per far più lungo il suo morir, non more.“— Giuseppe Ercolanip. 5
„Chi cangerà le mie pupille in fonti, | Vergine Madre, e in sospir tanti il core, | Che tutte al mio giustissimo dolore | Io faccia risonar le valli, e i monti?“— Giuseppe Ercolanip. 3Sul dolore
„Solo Maria d'ogni conforto prive | Vanta le pene, e tale è il suo tormento, | Che mille morti in sé risente, e vive.“— Giuseppe Ercolanip. 6
„Cantiam Maria; né ti smarrir, se piume | Io non ho da volare, ove mi porta | L'alto, che siego inaccessibil lume; | Ch'io tutto posso in lei, che mi conforta; | Benché fral per natura, e per costume; | Ed ella che può tutto, è la mia scorta.“— Giuseppe Ercolanip. 6
„Volo coll'alma, ove di sé Reina | Appiè del Figlio la gran Madre | stassi; | Appiè del Figlio, che dolenti, e lassi | Gli ultimi sguardi a lei morendo inchina.“— Giuseppe Ercolanip. 80
„Ma come il giusto universal fattore | Potea sottrarla infra l'umane squadre | Alla gran legge dell'antico errore? | Lo potea far, perché può tutto il Padre; | Lo doveva far per gloria sua maggiore; Lo volle far, perché di Dio fu madre.“— Giuseppe Ercolanip. 7Su Dio
„Quando il gran Dio volle creare il mondo | E con un guardo all'avvenir rivolto | Senza mover sé stesso il tutto mosse.“— Giuseppe Ercolanip. 82Su Dio, sul mondo