Jovan Divjak è un generale e scrittore jugoslavo, dal 1992 bosniaco.
Durante l'Assedio di Sarajevo e durante tutto il corso delle Guerre jugoslave, nonostante le sue origini serbe, si è apertamente schierato con bosniaci, croati e numerosi altri serbi a difesa di Sarajevo e della Bosnia-Erzegovina dalle truppe di aggressione serbe desiderose di impedire la creazione di uno stato bosniaco multietnico ed indipendente. È ricordato per aver raccolto le sue memorie della guerra in un libro chiamato Sarajevo Mon amour, pubblicato in diverse lingue all'estero oltreché all'impegno sociale che ha assunto fondando la associazione denominata Obrazovanje gradi Bih .
Il 3 marzo 2011, su mandato del governo serbo, è stato fermato dalla polizia austriaca a Vienna mentre si stava recando in Italia per partecipare a un incontro indetto dall'Associazione nazionale ex deportati politici nei campi nazisti e dall'Associazione Percorsi di Pace. È stato rilasciato l'8 marzo 2011 dopo il pagamento della cauzione, fissata a 500.000 €. Il susseguente processo tenutosi nella capitale austriaca accertò la totale infondatezza delle accuse mosse dalle autorità serbe verso Divjak il quale non venne pertanto estradato verso il paese balcanico.
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