Frasi di Luce Irigaray
Luce Irigaray
Data di nascita: 3. Maggio 1930
Luce Irigaray è una filosofa, psicoanalista e linguista belga. Attualmente è direttrice di ricerca al Cnrs di Parigi.
Come per altre pensatrici francesi degli anni '70, il legame con il movimento delle donne è stato un punto di svolta nel suo percorso. Il suo pensiero si è sviluppato in un vivo rapporto di scambio con la politica delle donne.
Mostra da sempre molto interesse per le problematiche relative al linguaggio. Rivede le categorie fondamentali della psicoanalisi e della filosofia a partire dai temi dell'inconscio femminile, del corpo femminile, del legame della donna con la madre. Riflette sul tema della differenza, sul mistero dell'altro, sulla necessità di un pensiero femminile maturo e saggio. Lavora sul tema della democrazia e dei diritti sessuati; negli ultimi anni si è impegnata per favorire l'apertura alle tradizioni orientali.
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Frasi Luce Irigaray
„Per promuovere un mondo nuovo, c'è bisogno di pensiero. Non basta fermarsi a qualche slogan concernente il potere, la soggettività femminile, la politica del fra donne eccetera. Si tratta di riflettere su quale contenuto oggettivo si mette dietro gli slogan, e di verificare se questo contenuto si possa condividere e come. Se ogni donna si accontenta di rivendicare il diritto alla propria soggettività, temo che una condivisione pubblica fra le donne non potrà mai esserci. Lo stesso vale se le donne si accontentano di cercare di appropriarsi di un'oggettività culturale e politica definita da e per gli uomini. Il compito più importante che le donne oggi devono assumere è lavorare alla loro individuazione come persone civili e culturali. La politica, per non dire la democrazia, dovrebbe essere un affare di convivenza civile fra le persone prima di essere un affare di rivalità per il possesso, il potere, la poltrona.“
— Luce Irigaray
da un intervento su Repubblica, 28 novembre 2007; citato in Loredana Lipperini, La ragazza di Dino, Lipperatura, 28 novembre 2007
„In the movement of the proteron te phusei may be found the heart of thought, that which remains veiled in what thought says and which speaking obeys as some secret command. But already, when it speaks, thought no longer speaks what moves it. It no longer retains that emotion even as a fault of speech, as a dark night out of which it would expect to burst forth. Thought excludes the heart that moves it. That which makes thought live is spoiled, set outside of it. But it does not know this.“
— Luce Irigaray
Sexes et Parentés (1987), as translated by G. Gill, Sexes and Genealogies (1993), p. 49