Frasi di Ratko Mladić

Ratko Mladić è un militare serbo.

È stato generale nell'Armata Popolare di Jugoslavia durante le guerre che portarono alla disgregazione della Jugoslavia, comandante delle forze armate in Croazia e, durante la guerra in Bosnia, capo di stato maggiore dell'Esercito della Repubblica Serba di Bosnia ed Erzegovina. È accusato di aver commesso crimini di guerra, crimini contro l'umanità e genocidio. Il 31 maggio 2011, dopo 16 anni di latitanza, Mladic fu estradato all'Aja, dove venne processato nel centro di detenzione che ospita gli accusati del Tribunale Penale Internazionale per la Ex Jugoslavia . Il suo processo iniziò formalmente all'Aja il 12 maggio 2012.

Mladić venne alla ribalta durante le guerre jugoslave: inizialmente come ufficiale di alto livello dell'Esercito Popolare Jugoslavo, poi come capo di stato maggiore delle forze armate dell'esercito della Repubblica Serba durante la guerra in Bosnia tra il 1992 ed il 1995. Nel 1995 venne accusato dal Tribunale Penale Internazionale per la Ex Jugoslavia di genocidio, crimini di guerra e crimini contro l'umanità. Come capo militare con responsabilità di comando, Mladić fu accusato dall' ICTY di essere responsabile dell'assedio a Sarajevo ed il massacro di Srebrenica - il più grande genocidio in Europa dalla Seconda Guerra Mondiale. È stato spesso chiamato dalla stampa internazionale "Il macellaio di Bosnia"; un titolo riferito anche a Radovan Karadžić, ex presidente della Repubblica Srpska.

Nel luglio del 1996 il tribunale dell'ICTY confermò tutte le accuse iscritte in precedenza dichiarando che c'erano ragionevoli motivi per credere che avesse compiuto i crimini per cui era accusato ed emanò un mandato di cattura internazionale. Il governo serbo e americano offrirono una taglia di 5 milioni di dollari a chiunque avesse offerto delle informazione per la cattura e l'arresto di Mladic. In ottobre 2010 la Serbia intensificò la caccia alzando la ricompensa per la cattura di Mladic da 5 a 10 milioni. Mladic riuscì comunque a restare in libertà per 16 anni protetto dalle forze di sicurezza serbe e serbo-bosniache e successivamente dalla sua famiglia. Il 26 maggio 2011 fu arrestato a Lazarevo, in Serbia. La sua cattura era considerata come una pre-condizione affinché la Serbia potesse candidarsi a diventare membro dell'UE.

Per molto tempo membro della Lega dei Comunisti Jugoslava, Mladic iniziò la sua carriera nell'esercito popolare jugoslavo nel 1965.

✵ 12. Marzo 1943
Ratko Mladić photo
Ratko Mladić: 17   frasi 5   Mi piace

Ratko Mladić frasi celebri

“Io non sono un criminale, difendo solo il mio popolo. I veri criminali sono quelli che mi considerano tale. Loro hanno iniziato questa guerra.”

Origine: Dal discorso pubblico in Trnovo, 12 maggio 1993. Video https://www.youtube.com/watch?v=OZ7zjKmfmRE disponibile su YouTube.com.

“Uccidere cinquantamila musulmani in più non porterebbe a niente. Recupereremo in seguito. La nostra vera priorità è sbarazzarci della popolazione musulmana.”

Origine: Citato in Mladic, i diari dell'orrore: "Sterminare i musulmani" http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2010/09/15/mladic-diari-dell-orrore-sterminare-musulmani.html, Repubblica.it, 15 settembre 2010.

Ratko Mladić: Frasi in inglese

“There are so many! It is going to be a feast. There will be blood up to your knees.”

Nedzida Sadikovic, as quoted by Roy Gutman, Newsday News Service, August 9, 1995.
Srebrenica Massacre

“I wonder, if France really wants to create a Muslim state in Europe, why don't they empower them to do this in Paris or Britain?”

Interview with Gaspari di Sklafani in DJente, Han Pijesak, 1994
Interviews (1993 – 1995)

“When I guarantee something, it's the same as the word of the Almighty.”

Quoted by Laura Silber in the Financial Times
Interviews (1993 – 1995)

“With one exception, the following quotes are taken directly from archival footage shot by VRS military cameramen. The arrival of the Bosnian Serb army is covered, as well as their subsequent rush to Potočari, the site of the Dutch base where tens of thousands of Bosnian Muslim refugees had taken cover, seeking protection from the United Nations.”

Krle, Krstić, come on. Record that flag. Tear that flag down so it doesn't fly any more. Pull it down. Bravo! Towards Potočari! Towards Potočari and Bratunac! Don't stop, come on! Go in front of me the whole way, come on. Come on, boys, forward!
Here we are, on the eleventh of July of the year 1995, in Serbian Srebrenica. On the eve of yet another great Serb holiday we present this town as a gift to the Serb nation. The moment has finally arrived that, after the revolt against the Dahijas, we will have vengeance against the turks in this place."
There are so many! It is going to be a feast. There will be blood up to your knees. Nedzida Sadikovic, as quoted by Roy Gutman, Newsday News Service, August 9, 1995.
"Don't be afraid of anything, just take it easy, easy. Let the women and children go first. Thirty buses are coming, we're send you off toward Kladanj. Don't be afraid of anything, nobody is going to do anything to you. Thank you, thank you. Thanks, be safe. Nobody knows anything. Everything is done on my order."
Srebrenica Massacre

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