22 dicembre 1914, citato in Giuseppe Fumagalli, Chi l'ha detto?, Hoepli, 1921, p. 652
René Raphaël Viviani è stato un politico francese.
Jean Raphaël Adrien René Viviani fu un politico francese della Terza Repubblica, Primo Ministro durante il primo anno della prima guerra mondiale.
Nacque a Sidi Bel Abbès, nel Nordafrica francese, da una famiglia di italo-algerini. In giovane età si associò al partito Socialista, divenendo presto uno dei suoi più importanti oratori e capi prominenti. Quando il partito si riorganizzò nel 1904 nel partito Socialista Unificato, Viviani, come Aristide Briand, restò fuori e da allora si definì un socialista indipendente.
La sua carriera parlamentare iniziò nel 1893, quando fu eletto deputato del quinto reparto di Parigi. Tenne questa carica fino al 1902, quando non riuscì ad essere rieletto.
Fu uno dei principali sostenitori della legge sulle associazioni che consentì la persecuzione politica delle associazioni religiose, in particolare cattoliche, in Francia:
Nel 1907 fu eletto deputato del Dipartimento di Creuse. Lo stesso anno entrò a far parte del governo di Clémenceau.
Fu Ministro della Pubblica Istruzione nel governo Doumergue.
Nella primavera del 1914 fu eletta una camera eccezionalmente radicale e sembrò che non sarebbero riusciti ad accordarsi sul Premier, ma infine fu nominato Primo Ministro il 3 luglio 1914 dal presidente Poincaré. Ricevette voto di fiducia di 370 a 137.
Le istanze principali furono il mantenimento della legge che richiedeva un servizio militare triennale nell'esercito e l'ottenimento di un prestito di 1.800.000.000 franchi per i preparativi bellici. Viviani appoggiò entrambe le misure. Durante la Crisi di luglio, fu ampiamente dominato dal Presidente Raymond Poincaré. Iniziata la guerra con la Germania, nell'agosto 1914 Viviani riorganizzò il Governo per la guerra. Diede le dimissioni il 27 ottobre 1915, succeduto da Aristide Briand.
È stato il Primo Ministro della Francia due volte: la prima dal 13 giugno al 26 agosto 1914 e la seconda dal 26 agosto 1914 al 29 ottobre 1915.
Fu membro della Massoneria.
Wikipedia
22 dicembre 1914, citato in Giuseppe Fumagalli, Chi l'ha detto?, Hoepli, 1921, p. 652