Tito Lívio: Frasi sulla guerra

Tito Lívio era storico romano. Esplorare le virgolette interessanti su guerra.
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“Le lotte fra le fazioni furono sempre e saranno per i popoli di maggior danno, che non le guerre esterne, che non la fame, le epidemie.”

IV, 9; 2006
Certamine factionum fuerunt eruntque pluribus populis magis exitio, quam bella externa, quam fames morbive.
Ab urbe condita, Proemio – Libro X

“La guerra si nutre da sola.”

Marco Porcio Catone: XXXIV, 9; 1997
Bellum inquit se ipsum alet.
Ab urbe condita, Libro XXXI – Libro XL

“[Loro avevano messo all'ordine del giorno la guerra sabina: ma] il popolo romano aveva una guerra più importante di quella dichiarata.”

III, 39; 1997
De bello Sabino eos referre, tamquam maius ullum populo Romano bellum sit.
Ab urbe condita, Proemio – Libro X
Origine: Il popolo di Roma aveva bisogno di riforme e di concessioni da parte dei patrizi, non di una guerra.

“Esiste un diritto di guerra come esiste un diritto di pace.”

Marco Furio Camillo: V, 27; 1997
Sunt et belli, sicut pacis, iura.
Ab urbe condita, Proemio – Libro X

“Dimostratevi pronti alla guerra e avrete la pace.”

Lucio Quinzio Cincinnato Capitolino: VI, 18; 2010
Ostendite modo bellum; pacem habebitis.
Ab urbe condita, Proemio – Libro X
Origine: Quinzio Cincinnato in occasione della sua difesa, dopo essersi auto-deposto dalla carica di dittatore a causa delle accuse dei tribuni della plebe.

“È giusta quella guerra che scaturisce da una scelta obbligata e sono sante le armi di coloro che solo nelle armi possono riporre qualche speranza.”

citato in Tito Livio, IX, 1; 1997
Iustum est bellum quibus necessarium, et pia arma, quibus nulla nisi in armis relinquitur spes.
Attribuite

“La fortuna molto può in tutte le umane cose, ma specialmente in guerra.”

IX, 17; 2006
Fortuna per omnia humana maxime in res bellicas potens.
Ab urbe condita, Proemio – Libro X

“Spesso, e soprattutto in guerra, le cose fittizie valgono quanto le cose reali e chi crede di poter far affidamento su qualche aiuto, proprio come se davvero ne disponesse, si salva grazie al morale che ricava dalla speranza e dalla voglia di osare.”

XXXIV, 12; 1997
[S]aepe vana pro veris, maxime in bello, valuisse et credentem se aliquid auxilii habere, perinde atque haberet, ipsa fiducia et sperando atque audendo servatum.
Ab urbe condita, Libro XXXI – Libro XL

“Pirro, irripetibile stratega, fu più bravo a vincere una battaglia che la guerra.”

libro XII; 1997
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