“… una fila di donne nude, dalle carni bianche, come appare la pelle quando viene spogliata dei vestiti, d'inverno. Una nudità così non l'ho mai veduta. Una nudità che, nel suo rivelarsi ultimo, arreso, si fa lieve, trasparente e muta. Le teste sono incassate nelle spalle, i petti incurvati in avanti, le mani a coprire i sessi. Sono i dannati che si avviano, senza ribellarsi, verso l'estrema condanna, pur sapendo di essere innocenti. C'è un marchio che li inchioda al loro destino di martiri. Sono colpevoli di vivere, di essere se stessi. Anche se non hanno ascoltato il serpente, se non hanno morsicato la mela della tentazione, sono lì a subire l'umiliazione del rifiuto divino. Per sempre, dicono, quei corpi curvi, per sempre. Ma perchè?”

Il treno dell'ultima notte

Ultimo aggiornamento 22 Maggio 2020. Storia

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“Il pudore inventò il vestito per maggiormente godere la nudità.”

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“A me piacciono tanto le donne nude perché ci hanno l'esterno tutto in pelle!… Chissà se dentro sono metallizzate?”

Giorgio Faletti (1950–2014) scrittore italiano

Origine: Citato in Gino e Michele, Matteo Molinari, Anche le formiche nel loro piccolo s'incazzano, Mondadori, Milano, 1997.

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