“La prudenza è una ricca e ripugnante vecchia zitella
corteggiata dall'Incapacità.”

“Una vecchia zitella può essere scusata soltanto se ha sofferto trent'anni per un uomo adesso sepolto sotto la neve o sposato ad un'altra donna.”

William Somerset Maugham (1874–1965) scrittore e commediografo britannico

Origine: La Signora Craddock, p. 21

“Lo zitello, al contrario della zitella, crede che la sua sia una libera scelta e non una «sfortuna». (da Il nuovo bon ton, Rizzoli, 2005, p. 207)”

Lina Sotis (1944) giornalista e scrittrice italiana

“Che zitella divento, se mi manca il coraggio di amare la morte!”

Arthur Rimbaud (1854–1891) poeta francese

da Cattivo sangue, 1995

“Le zitelle sono delle egoiste sfacciate: vogliono il tepore del letto tutto per sé.”

Wilhelm Mühs giornalista (giornalista di Radio Vaticana)

Senza fonte

“[…] come si dice a Napoli «sfortunate con i mariti», erano due zitelle di ritorno.”

Luciano De Crescenzo libro Vita di Luciano De Crescenzo scritta da lui medesimo

“Ricavo un ridicolo piacere da quello che mangio e bevo. Dipende dal fatto che sono scapolo, ma soprattutto dal vizio di curare esasperatamente i particolari. Sono pedanterie degne di una vecchia zitella, ma in genere quando lavoro devo mangiare da solo, e fare caso a tutto rende la cosa più interessante.”

Ian Fleming libro Casino Royale

cap. 8, pag. 66
Casino Royale

“Le zitelle incallite, refrattarie al matrimonio, sono piene di pregiudizi sugli uomini, ma conoscono anche tantissime verità su di loro.”

Giuseppe Tobia

“La prudenza e l'amore non sono fatti l'una per l'altro: a mano a mano che l'amore cresce, la prudenza diminuisce.”

François de La Rochefoucauld (1613–1680) scrittore, filosofo e aforista francese

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Massime, Massime postume

“Il narcisismo non consiste nell'incapacità di amare, ma nell'incapacità di accogliere l'amore dell'altro.”

Enrico Maria Secci (1975) psicologo, psicoterapeuta, autore emergente

libro I Narcisisti Perversi e le unioni impossibili

Questa traduzione è in attesa di revisione. È corretto?

“Non è l'incapacità degli altri di apprezzare le tue capacità che dovrebbero disturbarti, ma piuttosto le tua incapacità di apprezzare le loro.”

Confucio (-551–-479 a.C.) filosofo cinese