“Se non avessimo difetti, non proveremmo tanto piacere a notare quelli degli altri.”

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Massime, Riflessioni morali

Estratto da Wikiquote. Ultimo aggiornamento 21 Maggio 2020. Storia
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piacere , difetto , tanto
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François de La Rochefoucauld 195
scrittore, filosofo e aforista francese 1613–1680

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“Non pretendiamo che gli altri non abbiano difetti; correggiamo i nostri e sopportiamo quelli degli altri.”

Giuseppe Allamano (1851–1926) presbitero italiano

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“I difetti degli altri assomigliano troppo ai nostri.”

Leo Longanesi (1905–1957) giornalista, pittore e disegnatore italiano

Milano, 1° aprile 1955
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“È molto più semplice occuparsi dei difetti degli altri, che dei propri.”

Louisa May Alcott (1832–1888) scrittrice statunitense

cap. 7; 2016
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“Al giorno d'oggi, avere il cuore "d'altri tempi" non è un difetto, ma un valore aggiunto.”

Prevale (1983) disc jockey, produttore discografico e conduttore radiofonico italiano

Origine: prevale.net

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“Noi andiamo dietro alle astrazioni, e trascuriamo i suggerimenti dell'esperienza, pel vivo bisogno di armonia estetica; noi non possiamo andare d'accordo fra noi, ed associarci in un lavoro comune, per eccesso d'individualità. Spesso però i difetti sono puramente e semplicemente difetti, per quanto sia duro il confessarlo a noi stessi. Il rovescio d'un vizio non è sempre una virtù. A noi basti per ora notare che l'italiano può, quanto e più degli altri, essere disciplinato. Ce ne fanno fede la Repubblica e l'Impero romano, la storia di Venezia e del Papato, ed oggi stesso ce ne dà splendido esempio, come dice benissimo il Turiello, il nostro esercito.”

Pasquale Villari (1827–1917) storico e politico italiano

Origine: È questo un monito dell'autore per tutti coloro che tendono a presentare come un pregio la proverbiale ingegnosità napoletana. Si tratta della cd. "arte di arrangiarsi" che, se anche talvolta è una necessità imposta dalla particolare realtà sociale in cui l'individuo si trova a vivere, altre volte è semplicemente il segno di un malcostume, di una mentalità fondamentalmente deformata e di una disonestà di base dell'individuo, p. 164
Origine: Lettere meridionali, p. 165

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