“«Or ecco leggiadria di gentil core, | per una sì delvaggia dilettanza | lasciar le donne e lor gaia sembianza!» | Allor, temendo non che senta Amore, | prendo vergogna, onde mi ven pesanza.”

—  Dante Alighieri , libro Le Rime

da Sonar brachetti, e cacciatori aizzare.
Le Rime

Estratto da Wikiquote. Ultimo aggiornamento 21 Maggio 2020. Storia
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Dante Alighieri 300
poeta italiano autore della Divina Commedia 1265–1321

Citazioni simili

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“Amore è uno desi[o] che ven da' core | per abondanza di gran piacimento; | e li occhi in prima genera[n] l'amore | e lo core li dà nutricamento.”

Giacomo da Lentini (1210–1260) poeta e notaio italiano

da Amore è uno desi[o] che ven da' core

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“E diran tutti: L'italo cantore | vinse il latino; chè le Furie a quello | fur Mute, e a te, leggiadro spirto, il core.”

Vincenzo Monti (1754–1828) poeta italiano

da Al sig. conte Francesco Cassi, p. 18
Poesie varie

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“Che Dante non amasse l'Italia, chi vorrà dirlo? Anch'ei fu costretto, come qualunque altro l'ha mai veracemente amata, o mai l'amerà, a flagellarla a sangue, e mostrarle tutta la sua nudità, sì che ne senta vergogna.”

Ugo Foscolo (1778–1827) poeta italiano

Origine: Da Discorso sul testo del poema di Dante. Erroneamente attribuita a Carlo Cattaneo (si veda Giuseppe Prezzolini nel Codice della vita italiana), che cita Foscolo in un brano degli Scritti filosofici, letterari e vari.

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