“E bisogna essere grati a Corso, perché la foglia morta sopravvive ancora in un mucchio di cannonate, spingardate, siluri, missili, fucilate. È una presenza gentile e lieve, va dove la porta il vento così come Corso andava dove lo portava l'estro. Insofferente agli schemi, anarchico, imprevedibile, lunatico, geniale, per noi Mario Corso era la libertà, ma non lo sapevamo.”
la Repubblica
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“Il senso di colpa di essere gringo era più efficace di un corso Weight Watchers.”
Massimo Carlotto
(1956) scrittore, drammaturgo e sceneggiatore italiano
da Il fuggiasco, Edizioni e/o