“Quella son io, che rapida mi volgo | là dove alberga la dottrina, e il senno, | e che i vizj d'ognun mordo, e divolgo. || Quella son io, ch'ogni difetto accenno | dell'alme eccelse, e con bilancia uguale | ogni piccolo error peso, e condenno. || Quella son io, che per tenor fatale | sempre accompagno la virtude, e il merto, | e con essi comun ebbi il natale.”
Invidia: p. 320
Satire, Satira VI, L'invidia
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“I pesci rossi
piccoli e grossi
son tutti rosi
dalla nevrosi.”
La stanza la stizza l'astuzia

“I ragazzi son capaci di vedere l'avventura in una comune pozzanghera di acqua sporca.”
Origine: Il libro dei capi, p. 42

da Senza Nome, in Fatalità, Fratelli Treves, 1900

“E mi son fatto rubare, forse gli anni migliori | Dalle mie paranoie, e da mille altri errori.”
da La Fine, n. 12

“Virtude io servo fede | Più che il volgo non si crede.”
Origine: Il cespuglio delle quattro rose, p. 70

Invidia: p. 320
Satire, Satira VI, L'invidia