Frasi di Alessandro Manzoni
Alessandro Manzoni
Data di nascita: 7. Marzo 1785
Data di morte: 22. Maggio 1873
Alessandro Manzoni, nome completo Alessandro Francesco Tommaso Antonio Manzoni , è stato uno scrittore, poeta e drammaturgo italiano.
Considerato uno dei maggiori romanzieri italiani di tutti i tempi per il suo celebre romanzo I promessi sposi, caposaldo della letteratura italiana, Manzoni ebbe il merito principale di aver gettato le basi per il romanzo moderno e di aver così patrocinato l'unità linguistica italiana, sulla scia di quella letteratura moralmente e civilmente impegnata propria dell'Illuminismo italiano.
Passato dalla temperie neoclassica a quella romantica, il Manzoni, divenuto fervente cattolico dalle tendenze liberali, lasciò un segno indelebile anche nella storia del teatro italiano e in quella poetica .
Il successo e i numerosi riconoscimenti pubblici e accademici si affiancarono a una serie di problemi di salute e famigliari che lo ridussero in un progressivo isolamento esistenziale. Nonostante quest'isolamento, Manzoni fu in contatto epistolare con la migliore cultura intellettuale francese, con Goethe, con intellettuali di primo ordine come Antonio Rosmini e, seppur indirettamente, con le novità estetiche romantiche britanniche .
Lavori
Frasi Alessandro Manzoni
„Ai tempi in cui accaddero i fatti che prendiamo a raccontare, quel borgo, già considerabile, era anche un castello, e aveva perciò l'onore d'alloggiare un comandante, e il vantaggio di possedere una stabile guarnigione di soldati spagnoli, che insegnavan la modestia alle fanciulle e alle donne del paese, accarezzavan di tempo in tempo le spalle a qualche marito, a qualche padre; e, sul finir dell'estate, non mancavan mai di spandersi nelle vigne, per diradar l'uve, e alleggerire a' contadini le fatiche della vendemmia.“
— Alessandro Manzoni, libro I promessi sposi
Capitolo I
I promessi sposi
„Chi ti ha dato il comando ti promette egli il soccorso.“
Per una prima comunione
„Ma cos'è la storia senza la politica? Una guida che cammina, cammina, con nessuno dietro che impari la strada, e per conseguenza butta via i suoi passi; come la politica senza la storia è uno che cammina senza guida.“
— Alessandro Manzoni, libro I promessi sposi
cap. XXVII
I promessi sposi
Variante: Ma cos'è mai la storia, diceva spesso don Ferrante, senza la politica? Una guida che cammina, cammina, con nessuno dietro che impari la strada, e per conseguenza butta via i suoi passi; come la politica senza la storia è uno che cammina senza guida.
„Comanda chi può e ubbidisce chi vuole.“
— Alessandro Manzoni, libro I promessi sposi
cap. XIV, citato in Giuseppe Fumagalli, Chi l'ha detto?, Hoepli, 1921, p. 583
I promessi sposi
„Il buon senso c'era; ma se ne stava nascosto, per paura del senso comune.“
— Alessandro Manzoni, libro I promessi sposi
cap. XXXII
I promessi sposi
Variante: Il buon senso c'era, ma se ne stava nascosto per paura del senso comune.
„Del senno di poi ne son piene le fosse.“
— Alessandro Manzoni, libro I promessi sposi
libro Promessi sposi
„La collera aspira a punire: e, come osservò acutamente, a questo stesso proposito, un uomo d'ingegno, le piace più d'attribuire i mali a una perversità umana, contro cui possa far le sue vendette, che di riconoscerli da una causa, con la quale non ci sia altro da fare che rassegnarsi.“
— Alessandro Manzoni, libro I promessi sposi
cap. XXXII
I promessi sposi
„Si racconta che il principe di Condé dormì profondamente la notte avanti la giornata di Rocroi: ma, in primo luogo, era molto affaticato; secondariamente aveva già date tutte le disposizioni necessarie, e stabilito ciò che dovesse fare, la mattina. Don Abbondio in vece non sapeva altro ancora se non che l'indomani sarebbe giorno di battaglia; quindi una gran parte della notte fu spesa in consulte angosciose.“
— Alessandro Manzoni, libro I promessi sposi
cap. II
I promessi sposi
„Va', va', povero untorello, non sarai tu quello che spianti Milano.“
— Alessandro Manzoni, libro I promessi sposi
cap. XXXIV
I promessi sposi