Frasi di Edmondo De Amicis
Edmondo De Amicis
Data di nascita: 21. Ottobre 1846
Data di morte: 11. Marzo 1908
Altri nomi: Edmundo de Amicis
Edmondo De Amicis è stato uno scrittore e insegnante italiano.
È conosciuto per essere l'autore del romanzo Cuore, uno dei testi più popolari della letteratura mondiale per ragazzi.
Lavori
Frasi Edmondo De Amicis
„Rispetta la strada. L'educazione d'un popolo si giudica innanzi tutto dal contegno ch'egli tien per la strada. Dove troverai la villania per le strade, troverai la villania nelle case.“
— Edmondo De Amicis, libro Cuore
il padre di Enrico: Febbraio, La strada; 2001, p. 154
Cuore
„Pare che li faccia tutti eguali e tutti amici la scuola.“
— Edmondo De Amicis, libro Cuore
Marzo, I parenti dei ragazzi; 2001, p. 162
Cuore
„La scuola è una madre […].“
— Edmondo De Amicis, libro Cuore
la madre di Enrico: Luglio, (L'ultima pagina di mia madre); 2001, p. 314
Cuore
„Ella [la patria] è una cosí grande e sacra cosa, che se un giorno io vedessi te tornar salvo da una battaglia combattuta per essa, salvo te, che sei la carne e l'anima mia, e sapessi che hai conservato la vita perché ti sei nascosto alla morte, io tuo padre, che t'accolgo con un grido di gioia quando torni dalla scuola, io t'accoglierei con un singhiozzo d'angoscia, e non potrei amarti mai piú, e morirei con quel pugnale nel cuore.“
— Edmondo De Amicis, libro Cuore
il padre di Enrico: Gennaio, L'amor di patria; 2001, p. 107
Cuore
„[…] l'uomo che pratica una sola classe sociale, è come lo studioso che non legge altro che un libro.“
— Edmondo De Amicis, libro Cuore
il padre di Enrico: Aprile, Gli amici operai; 2001, p. 215
Cuore
„Immagina pure che ti siano destinati nella vita molti giorni terribili; il più terribile di tutti sarà il giorno in cui perderai tua madre. […] Non sperar serenità nella tua vita, se avrai contristato tua madre. […] O Enrico, bada: questo è il più sacro degli affetti umani, disgraziato chi lo calpesta. L'assassino che rispetta sua madre ha ancora qualcosa di onesto e di gentile nel cuore, il più glorioso degli uomini, che l'addolori e l'offenda, non è che una vile creatura. […] Io t'amo, figliuol mio, tu sei la speranza più cara della mia vita; ma vorrei piuttosto vederti morto che ingrato a tua madre.“
— Edmondo De Amicis, libro Cuore
il padre di Enrico: Novembre, Mia madre
Cuore
„E bada che se non conserverai queste amicizie, sarà ben difficile che tu ne acquisti altre simili in avvenire, delle amicizie, voglio dire, fuori della classe a cui appartieni: e così vivrai in una classe sola, e l’uomo che pratica una sola classe sociale, è come lo studioso che non legge altro che un libro.“
— Edmondo De Amicis, libro Cuore
libro Cuore
„E pronuncia sempre con riverenza questo nome – maestro – che dopo quello di padre, è il più nobile, il più dolce nome che possa dare un uomo a un altro uomo.“
— Edmondo De Amicis, libro Cuore
il padre di Enrico: Dicembre, Gratitudine
Cuore
„[L'esperanto] Sarà di immensa utilità per tutti gli uomini.“
citato nella rivista L'Esperanto, 1917
„Forse i deboli non si fortificano leggendo il Cuore, ma i forti diventano generosi. Non si raggiunge qualche efficacia nel combattere la crudeltà e l'egoismo che sono nella nostra natura, e che appaiono, malgrado la nostra viltà, nei fanciulli e negli adulti, se non eccitando insistentemente le nostre facoltà di emozione sociale, già così scarse, i nostri impulsi di tolleranza e di fratellanza.“
citato in Olga Visentini, Primo Vere, Mondadori Editore, Milano, 1961
„O divina Sicilia! Quanti Italiani, che hanno corso il mondo per diletto, morirono o moriranno senza averti veduta!“
da Ricordi d'un viaggio in Sicilia, Niccolò Giannotta, 1908, p. 105
„Dare la vita per il proprio paese, come il ragazzo lombardo, è una grande virtú […].“
— Edmondo De Amicis, libro Cuore
il padre di Enrico: Novembre, I poveri; 2001, p. 57
Cuore
„La lingua spagnola, appunto perché molto più affine alla nostra che la francese, è assai più difficile a parlarsi presto, e per così dire a orecchio, senza dir degli spropositi. Si casca nell'italiano senz'accorgersene, si inverte la sintassi ad ogni istante, si ha sempre la propria lingua nell'orecchio e sulle labbra, che ci inciampa, ci confonde, ci tradisce.“
citato in Carlo Boselli, La Grammatica Spagnola del XX Secolo, Mondadori, Milano, 1949, p. 518