
“Gli ebrei hanno sei sensi. Tatto, gusto, vista, odorato, udito… memoria.”
Origine: Se niente importa, Nascondere, Cercare, p. 103
“Gli ebrei hanno sei sensi. Tatto, gusto, vista, odorato, udito… memoria.”
Variante: br/>Tatto, gusto, vista, odorato, udito... memoria. Mentre i gentili fanno esperienza del mondo mediante i sensi tradizionali e usano la memoria solo come strumento di second'ordine per interpretare i fatti, per gli ebrei la memoria non è meno primaria della puntura di uno spillo, o del suo argenteo luccichio, o del gusto del sangue che sprigiona dal dito. L'ebreo è punto da uno spillo e ricorda altri spilli. È solo riconducendo la puntura dello spillo ad altre punture – quando sua madre tentava di aggiustargli la manica con il suo braccio dentro; quando le dita di suo nonno si addormentarono accarezzando la fronte madida di suo bisnonno; quando Abramo saggiò il coltello per essere sicuro che Isacco non sentisse dolore – che l'ebreo appura perché faccia male.
Quando un ebreo incontra uno spillo domanda: Che cosa mi ricorda? (pp. 237-238)
Origine: Ogni cosa è illuminata, pp. 237-238
“Chi mangia a gusto d'altri non mangia mai cosa gli faccia pro.”
Le sottilissime astuzie di Bertoldo, Detti sentenziosi di Bertoldo innanzi la sua morte