“Da quando scrivo è così. Chiudo le porte del mondo e ne apro altre.”

Origine: L'estate del cane nero, p. 65

Estratto da Wikiquote. Ultimo aggiornamento 04 Giugno 2020. Storia
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Francesco Carofiglio 13
architetto, scrittore e illustratore italiano 1964

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“La musica è come una dona nuda, le metti il giubbotto di pelle e diventa rock, le metti il vestito da sposa e diventa romantica. Siamo tutti uniti dalla stessa musica. Sanremo o ti apre le porte del mondo, o ti chiude anche quella di casa.”

Gigi D'Alessio (1967) cantautore e produttore discografico italiano

Origine: Durante la conferenza stampa rilasciata in occasione della 67ª edizione del Festival di Sanremo, 9 febbraio 2017; citato in #Sanremo 2017: Gigi D'Alessio e la sua canzone dedicata alla mamma, fra ricordi e musica http://www.sanremonews.it/2017/02/09/leggi-notizia/argomenti/festival-di-sanremo/articolo/sanremo-2017-gigi-dalessio-e-la-sua-canzone-dedicata-alla-mamma-fra-ricordi-e-musica.html, SanremoNews.it, 9 febbraio 2017.

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“Il cielo chiude volentieri gli occhi a nostri difetti, quando non son fatti avanti gli occhi del mondo, e quando per mancanza di testimoni non possa compire perfettamente il processo contra di noi.”

Girolamo Gigli (1660–1722) letterato e commediografo italiano

atto III, scena V
Il Don Pilone
Origine: Citato in Harbottle, p. 312.

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“Se chiudo un occhio giro mezzo mondo almeno ne sogno metà.”

Dargen D'Amico (1980) rapper e cantautore italiano

da In Loop, n. 5
D' Parte Seconda

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“La nostra esistenza è un segreto che sta nel breve attimo in cui l'occhio si apre al mondo e si chiude sull'eternità.”

Romano Battaglia (1933–2012) scrittore italiano

Origine: Ho incontrato la vita in un filo d'erba, p. 14

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“Come sapete la domanda che più spesso viene posta a noi scrittori, la domanda preferita è: perché scrive? Io scrivo perché sento il bisogno innato di scrivere! Scrivo perché non posso fare un lavoro normale, come gli altri. 
Scrivo perché voglio leggere libri come quelli che scrivo. 
Scrivo perché ce l'ho con voi, con tutti. Scrivo perché mi piace stare chiuso in una stanza a scrivere tutto il giorno.
 Scrivo perché posso sopportare la realtà soltanto trasformandola.
 Scrivo perché tutto il mondo conosca il genere di vita che abbiamo vissuto, che viviamo io, gli altri, tutti noi a Istanbul, in Turchia.
 Scrivo perché amo l'odore della carta, della penna e dell'inchiostro.
 Scrivo perché credo nella letteratura, nell'arte del romanzo più di quanto io creda in qualunque cosa. 
Scrivo per abitudine, per passione.
 Scrivo perché ho paura di essere dimenticato. 
Scrivo perché apprezzo la fama e l'interesse che ne derivano. Scrivo per star solo. Forse 
scrivo perché spero di capire il motivo per cui ce l'ho così con voi, con tutti. 
Scrivo perché mi piace essere letto.
 Scrivo perché una volta che ho iniziato un romanzo, un saggio, una pagina, voglio finirli. 
Scrivo perché tutti se lo aspettano da me.
 Scrivo perché come un bambino credo nell'immortalità delle biblioteche e nella posizione che i miei libri occupano negli scaffali. 
Scrivo perché la vita, il mondo, tutto è incredibilmente bello e sorprendente. 
Scrivo perché è esaltante trasformare in parole tutte le bellezze e ricchezze della vita. 
Scrivo non per raccontare una storia ma per costruirla. 
Scrivo per sfuggire alla sensazione di essere diretto in un luogo che, come in un sogno, non riesco a raggiungere. 
Scrivo perché non sono mai riuscito ad essere felice. 
Scrivo per essere felice.”

Orhan Pamuk (1952) scrittore e saggista turco

My Father's Suitcase: The Nobel Lecture

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