“Non ci sono che i morti che non ritornano.”

citato in Giuseppe Fumagalli, Chi l'ha detto?, Hoepli, 1921

Ultimo aggiornamento 21 Maggio 2020. Storia
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politico francese 1755–1841

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“[Sulla I guerra mondiale] In piedi i morti!”

Jacques Péricard (1876–1944)

citato in Giuseppe Fumagalli, Chi l'ha detto?, Hoepli, 1921, p. 672

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“Quando non si è più bambini si è già morti.”

Constantin Brancusi (1876–1957) scultore rumeno

citato in Renato Gorgoni, nota introduttiva a L. Frank Baum, Il mago di Oz, Rizzoli, 1978, p. 15
Citazioni di Constantin Brâncuşi

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“Si scopron le tombe, si levano i morti | I martiri nostri son tutti risorti.”

Luigi Mercantini (1821–1872) poeta italiano

citato in Giuseppe Fumagalli, Chi l'ha detto?, Hoepli, 1921, p. 236
Inno di Garibaldi

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“[Riferito all'opera Da una casa di morti] In ognuno di questi criminali c'è una scintilla divina.”

Leóš Janáček (1854–1928) compositore ceco

citato in Corriere della sera, 2 marzo 2010

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“La critica, quella generalmente professata, è l'arte di risuscitare i morti e di far morire i vivi.”

Corrado Alvaro (1895–1956) scrittore, giornalista e poeta italiano

Origine: Da L'Italia che scrive; citato in Domenico Mondeone, Impressioni su Corrado Alvaro, Civiltà cattolica, 88, 19 giugno 1937.

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“Coloro che hanno a lungo goduto dei privilegi di cui noi godiamo, col tempo dimenticano che per conquistarli sono morti degli uomini.”

Franklin Delano Roosevelt (1882–1945) 32º presidente degli Stati Uniti d'America

citato in Call of Duty 2

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“[In ricordo di Emma Mannoury-Lacour] Credo proprio che tre quarti del mio cuore, se non il cuore intero, siano morti con lei.”

Alexandre Dumas (padre) (1802–1870) scrittore francese

citato in Corriere della Sera, 4 novembre 2004
Citazioni di Alexandre Dumas

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“Un uomo è convinto di essere morto. Dice ai familiari: «Sono morto» e i familiari lo mandano da uno specialista. Subito tra medico e paziente incomincia un'accanita discussione. Il medico fa appello ai sentimenti dell'uomo verso la vita, verso la famiglia. Poi prova a farlo ragionare, dimostrandogli l'intrinseca contraddizione di una frase come «Sono morto»: i morti non sono in grado di dire che sono morti, perché è appunto in questo che consiste l'essere morti. Alla fine il medico ricorre all'evidenza dei sensi. Domanda all'uomo: «I morti sanguinano?». «Certo che no» risponde l'uomo, spazientito dall'ottusa dabbenaggine della mente dei medici. «Lo sanno tutti che i morti non sanguinano». Al che il medico gli punge un dito. Ne esce una goccia di sangue. «Ma guarda un po', chi l'avrebbe mai detto» esclama l'uomo. «I morti sanguinano, eccome». Incorreggibile. Le percezioni e i ragionamenti confermano, anziché contraddirla, l'idea di essere morto. Il sentimento, la ragione e i dati di fatto collaborano alla costruzione di un sistema di difese volte a spiegare l'esperienza primaria, un'esperienza primaria che è uno stato di conoscenza, una realtà noetica dentro la quale il paziente è fissato e che conferisce significato a tutti gli altri eventi. «L'ambiente offre un mondo di nuovi significati. Tutta l'attività di pensiero è pensiero intorno ai significati … Si ha una conoscenza diretta e intrusiva del significato e questa appunto, in se stessa, è l'esperienza delirante.»”

James Hillman (1926–2011) psicoanalista, saggista e filosofo statunitense

La paranoia è un disturbo del significato.

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