“Vidi tutte le reti del Maligno distese sulla terra e dissi gemendo: – Chi mai potrà scamparne? E udii una voce che mi disse: – l'umiltà.”

citato ibidem

Estratto da Wikiquote. Ultimo aggiornamento 07 Agosto 2023. Storia
Argomenti
citata , distesa , maligno , terra , voce , umiltà
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Antonio Abate 11
abate e santo egiziano 251–357

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“Quando chiesi la sua età infinita | davanti a Buddha, | udii la risposta dalla voce del vento tra i pini.”

Sugae Masumi (1754–1829) folclorista e filosofo giapponese

Origine: Il riferimento è alla statua principale di Amida del tempio di Muryō. La voce del fiume, p. 148.
Origine: Citato in Shundō Aoyama, La voce del fiume, [Parabole e aforismi di saggezza], a cura di Donatella Trotta, Fabbri Editori, I classici dello spirito, Milano, stampa 1998, p. 148.

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“Più non cantare! | Voglio il silenzio | per addormire | qualsiasi memoria | della voce udita | incompresa | che andò perduta | perché l'udii…”

Fernando Pessoa (1888–1935) poeta, scrittore e aforista portoghese

da Spiraglio, p. 203
Poesie, Pessoa ortonimo, Messaggio, Poesie

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“Sottili fili di acciaio, avvolti intorno a quella stessa sorta di viti di legno che negli strumenti musicali servono a tender le corde, tenevano aperte le labbra di quelle orrende ferite: si vedeva il cuore nudo pulsare, i polmoni dalle venature dei bronchi simili a rami d'albero, gonfiarsi proprio come fa la chioma di un albero nel respiro del vento, il rosso, lucido fegato contrarsi adagio adagio, lievi fremiti correre sulla polpa bianca e rosea del cervello come in uno specchio appannato, il groviglio degli intestini districarsi pigro come un nodo di serpi all'uscir dal letargo. E non un gemito usciva dalle bocche socchiuse dei cani crocifissi. […] A un tratto, vidi Febo. Era disteso sul dorso, il ventre aperto, una sonda immersa nel fegato. Mi guardava fisso, e gli occhi aveva pieno di lacrime. Aveva nello sguardo una meravigliosa dolcezza. Non mandava un gemito, respirava lievemente, con la bocca socchiusa, scosso da un tremito orribile. Mi guardava fisso, e un dolore atroce mi scavava il petto. "Febo" dissi a voce bassa. E Febo mi guardava con una meravigliosa dolcezza negli occhi. Io vidi Cristo in lui, vidi Cristo in lui crocifisso, vidi Cristo che mi guardava con gli occhi pieni di una dolcezza meravigliosa. "Febo" dissi a voce bassa, curvandomi su di lui, accarezzandogli la fronte. Febo mi baciò la mano, e non emise un gemito. Il medico mi si avvicinò, mi toccò il braccio: "Non potrei interrompere l'esperienza", disse, "è proibito. Ma per voi… Gli farò una puntura. Non soffrirà". […] Anche gli altri cani, distesi sul dorso nelle loro culle, mi guardavano fisso, tutti avevano negli occhi una dolcezza meravigliosa, e non il più lieve gemito usciva delle loro bocche. A un tratto un grido di spavento mi ruppe il petto: "Perché questo silenzio?", gridai, "che è questo silenzio?"”

Era un silenzio orribile. Un silenzio immenso, gelido, morto, un silenzio di neve. Il medico mi si avvicinò con una siringa in mano: "Prima di operarli", disse, "gli tagliamo le corde vocali".
La pelle, Il vento nero

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