“Il doppiaggio è metà del lavoro no? E' normale che da parte delle produzioni si tenda a schiacciare una figura che non può prendere e pretendere più spazio di quella sulla quale si è investito di più, ovvero l'attore. Io credo che abbiano ragione, purché paghino bene e in tempo… Quanto alla difficoltà del doppiaggio è un po' come per gli allenatori, tutti credono che saprebbero fare di meglio.”

Origine: Da Intervista a Vittorio Amandola https://www.antoniogenna.net/doppiaggio/interviste/vamandola.htm, a cura di Andrea Pannocchia, antoniogenna.net, 25 luglio 2004.

Estratto da Wikiquote. Ultimo aggiornamento 22 Maggio 2020. Storia
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attore e doppiatore italiano 1952–2010

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“Il doppiatore è un attore, è un attore impegnato in un'attività di doppiaggio, ma è un attore. Non puoi fare il doppiaggio se non sei un attore.”

Angelo Nicotra (1948) attore, doppiatore e dialoghista italiano

Origine: Da un'intervista di Nicola F. Marcaccini, Calliopea.it, 2008. Video https://www.youtube.com/watch?v=rrISiKNaWA4 disponibile su Youtube.com.

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“Il doppiaggio fatto bene è quello di cui il pubblico non si accorge. Il doppiaggio fatto bene è quello approntato dai professionisti, non dai talent della tv.”

Luca Ward (1960) attore, doppiatore e direttore del doppiaggio italiano

Origine: Da un post https://www.facebook.com/LucaWard/posts/10158224175415068 sulla pagina ufficiale, Facebook.com, 12 febbraio 2017.

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“[Sulla preparazione per doppiare] No, non ho studiato niente, perché come si dice, sono figlia d'arte, si può dire che l'avevo proprio nel mio DNA questa capacità di recitare. Perché poi "doppiaggio" è una parola quasi inadeguata, nel senso che il doppiaggio lo può fare chi sa recitare, e in più a questo deve aggiungere una tecnica particolare. Perché una cosa è recitare in teatro, quindi portare la voce, avere un timbro diverso; e una cosa è fare il doppiaggio, avere davanti un microfono, e quindi devi poter dosare la tua voce, e avere la tecnica tale da permetterti di essere vera, autentica, di trasmettere emozioni. Tutto quello che l'attore in presa diretta ha costruito magari in mesi di lavoro, noi dobbiamo doppiarlo in tempi molto stretti, quindi è necessaria una tecnica particolare, una particolare sensibilità, perché bisogna tradurre quello che è il lavoro dell'attore in originale, a noi, alla nostra lingua, il nostro modo di essere, le nostre sensazioni, quindi è un lavoro anche creativo.”

Maria Pia Di Meo (1939) attrice, doppiatrice e direttrice del doppiaggio italiana

Variante: No, non ho studiato niente, perché come si dice, sono figlia d'arte, si può dire che l'avevo proprio nel mio DNA questa capacità di recitare. Perché poi "doppiaggio" è una parola quasi inadeguata, nel senso che il doppiaggio lo può fare chi sa recitare, e in più a questo deve aggiungere una tecnica particolare. Perché una cosa è recitare in teatro, quindi portare la voce, avere un timbro diverso; e una cosa è fare il doppiaggio, avere davanti un microfono, e quindi devi poter dosare la tua voce, e avere la tecnica tale da permetterti di essere vera, autentica, di trasmettere emozioni. Tutto quello che l'attore in presa diretta ha costruito magari in mesi di lavoro, noi dobbiamo doppiarlo in tempi molto stretti, quindi è necessaria una tecnica particolare, una particolare sensibilità, perché bisogna tradurre quello che è il lavoro dell'attore in originale, a noi, alla nostra lingua, il nostro modo di essere, le nostre sensazioni, quindi è un lavoro anche creativo.
Origine: Da Quel mostro di mia suocera è Mary Poppins: intervista a Maria Pia Di Meo http://www.panorama.it/blog-5/la-fine-del-mondo-e-ritorno/quel-mostro-di-mia-suocera-e-mary-poppins-intervista-a-maria-pia-di-meo/, Panorama, 8 agosto 2016.

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