“È usanza quasi comune di tutti i secoli, che la più infelice e scontenta razza del mondo sieno stati sempre i letterati: e quando non sanno di che lagnarsi, incolpano il costume de' tempi loro, e fanno mille doglianze e lamentazioni, dicendo che oggimai non si pensa più ad altro che a' diletti; che della virtù non si tien conto veruno; e somiglianti piagnistei e querimonie, che non hanno mai arrecato utile a chi li ha fatti, e sono stali giudicali sempre una seccaggine da tutte le nazioni della terra che li hanno uditi.”
p. 172
Citazioni simili

2923, 9 luglio 1823; 1898, Vol. V, p. 80

“"E vissero sempre infelici e scontenti." Così, per non ingannare il suo bambino termina le favole.”
2002, p. 225
Diario notturno, Taccuino 1956

da Frammenti e aforismi
Variante: La maggior parte della gente è scontenta, perché pochi sanno che la distanza tra uno e niente è più grande che fra uno e mille.

da Lettera dell'autore, p. 18
Saggio storico sulla rivoluzione napoletana del 1799

dalla Prefazione alla seconda edizione, p. VII, 1820
Saggio storico sulla rivoluzione napoletana del 1799

Origine: Citato in Marguerite Yourcenar Il Tempo, grande scultore, p. 192

da Le Cose che abbiamo in comune
Prima di essere un uomo