“*Io vo' che al tenero poeta, al mio | Cecilio, o lettera, tu dica, ch'io | bramo ch'ei lascisi dietro le spalle | Como e del Lario l'amena valle, e che, i propositi d'una persona | amica a intendere, venga a Verona. | Chè se l'antifona capisce, allora | sono certissimo, la via divora.”
XXXV, vv. 1-7
Carmi
Variante: Io vo' che al tenero poeta, al mio | Cecilio, o lettera, tu dica, ch'io | bramo ch'ei lascisi dietro le spalle | Como e del Lario l'amena valle, e che, i propositi d'una persona | amica a intendere, venga a Verona. | Chè se l'antifona capisce, allora | sono certissimo, la via divora.
Originale
Poetae tenero, meo sodali | velim Caecilio, papyre, dicas | Veronam veniat, Novi relinquens | Comi moenia Lariumque litus. | Nam quasdam volo cogitationes | amici accipiat sui meique.
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Origine: In morte di un samurai, La via dell'amore, p. 150