“Per il resto, Firenze è spaventosamente infestata da stranieri. La gente del luogo, poi, va soprattutto in bicicletta e meno che altrove scarabbocchia tra i muri Viva il fascio. Quanto ai fascisti il loro grido è eiaeiaeia e il loro saluto è un tale fendente della mano nell'aria da far terrore.”

—  Karel Čapek

cap. Firenze, p. 42
Fogli italiani

Estratto da Wikiquote. Ultimo aggiornamento 21 Maggio 2020. Storia
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Karel Čapek 31
giornalista, scrittore e drammaturgo ceco 1890–1938

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“Un manifesto era stato attaccato ai muri, ma il popolino lo ignorava; e, ignorandolo, al solito, come altrove, coi ritratti del re e della regina, un crocefisso in capo alla processione, gridando – Viva il re! Abbasso le tasse!”

s'era messo a percorrere le vie del paese, finché, uscendo dalla piazza e imboccando una strada angusta che la fronteggiava, vi aveva trovato otto soldati e quattro carabinieri appostati. L'ufficiale che li comandava aveva preso questo partito con strategia sopraffina, perché la folla inerme, lì calcata e pigiata, alle intimazioni di sbandarsi non si potesse più muovere; e lì non una ma più volte, aveva ordinato contro di essa il fuoco. Undici morti, innumerevoli feriti, tra cui donne, vecchi, bambini. Ora, tutto era calmo, come in un cimitero». (p. 237)
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